La seconda serata del Festival? Bravi vocalmente Il Volo, tre giovani tenori sulla scia di Andrea Bocelli con un brano liricheggiante: potrebbero vincere. Così come Nek, gran bel pezzo, l'artista più in equilibrio tra tutti per canzone, voce, esibizione, immagine. Non mi è dispiaciuta Nina Zilli, superlativi tra i superospiti Tiziano Ferro e Biagio Antonacci. Ho riscontrato, a parte la prima sera che è sempre di rodaggio per la produzione, tecnicamente parlando, un audio non al top che sicuramente ha la propria parte di colpe nell'aver penalizzato le esibizioni di molti BIG, ma soprattutto dei Giovani, che si confrontano per la prima volta con il brivido del Teatro Ariston.
Anche da casa la qualità dell'ascolto non è stata ottimale. Bella la canzone di Gianluca Grignani, che mi è arrivata emozionalmente parlando, nonostante l'interpretazione non proprio al 100'%. Lo stesso vale per Raf che, oltre a non avermi entusiasmata dal vivo, ha presentato un inedito assolutamente anonimo e indifferente rispetto al meglio della sua produzione. E' importante che anche i BIG - compresi quelli che non del tutto ne fanno un tratto peculiare del proprio personaggio e repertorio - curino la propria voce, acquisendo per tempo la dovuta consapevolezza che anni di carriera, live e dischi possono compromettere il corretto uso dello strumento. Aspetto, quest'ultimo, anche tra i professionisti, molto spesso trascurato o del tutto sconosciuto.













