Come era immaginabile, la prima puntata del Festival non si è fatta mancare qualche caduta di stile. Dall'ingresso di Arisa, con addosso un importantissimo vestito rosso che sui social è stato paragonato all'indimenticabile carta delle caramelle Rossana, quella che i bambini mettevano davanti agli occhi per vedere il mondo rosso, appunto, ma senza reggiseno. Se ne sono accorti in tanti, ma alla seconda uscita il reggiseno c'era.
Poi la superfamiglia calabrese con 16 figli, uno all'anno praticamente, la più numerosa d'Italia. Il capofamiglia, signor Anania, ha fatto tanti riferimenti alla Provvidenza, alla famiglia come opera di Dio. Una volta va bene, dire solo quello per cinque minuti..insomma, agli italiani non è piaciuto e gli Anania sono stati massacrati, con ironia e battute sullo Spirito Santo.
E poi tanti e tanti attacchi al comico napoletano Alessandro Siani. Massacrato per la battuta al bambino sovrappeso, che si era alzato per stringergli la mano. "Ci entri nella poltrona? Pensavo fosse una comitiva, invece era uno solo". Decisamente, non si fa!
Il suo monologo comico si lancia in molti luoghi comuni; lui è bravo e forse si rende conto che la platea non lo sta apprezzando più di tanto, e finisce che qualche applauso lo deve quasi chiedere. Peccato...si salva sul finale, quando ricorda Pino Daniele.
Il Festival senza polemiche, così come è stata definita più volte negli ultimi giorni questa 65esima edizione, non ha tenuto conto che il mondo dei social non perdona. Su Twitter tutti scatenati. Così come i giornalisti in sala stampa, che proprio a Twitter hanno affidato i loro pensieri e commenti, in tempo assolutamente reale.














