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Attualità | 30 luglio 2014, 11:24

Sanremo: è mancata ieri sera Antonia Bray, vedova di Giuseppe 'Pipin' Ferrari

Il ricordo di Freddy Colt

Sanremo: è mancata ieri sera Antonia Bray, vedova di Giuseppe 'Pipin' Ferrari

Ieri sera, martedì 29 luglio, si è spenta nella sua casa di corso Mombello la signora Antonia Bray, vedova del professor Giuseppe “Pipìn” Ferrari, noto pittore, giornalista e studioso di storia locale. La signora Antonia era nata nel 1932 nella terra del Salento ma risiedeva a Sanremo dal 1957, dove avrebbe incontrato e sposato Ferrari, dalla cui unione sono nate le amatissime figlie Bianca Maria e Anna Maria.

"Chi si occupa di ricostruire le vicende di Sanremo, anche soltanto di un secolo fa, non può prescindere dalla conoscenza degli scritti di Ferrari, e anche dalla raccolta di documenti e immagini che costituiscono il suo archivio. - ricorda Freddy Colt - La signora, appunto, era un riferimento obbligato perché, dopo la scomparsa del marito, aveva tenuto in custodia gelosamente tutto il materiale nello studio, mettendolo a disposizione di studiosi e ricercatori. Entrai in contatto con Antonia Ferrari circa dieci anni fa, stavo preparando un libro e necessitavo di consultare alcune carte del marito e alcuni preziosi manoscritti musicali: ella mi ricevette nel signorile appartamento e mi condusse nello studio di “Pipìn”, ove tutto era rimasto fermo al tempo della sua scomparsa, persino con l’ultima tela sul cavalletto".

"Ricordo in particolare l’emozione che provai quando la signora estrasse dalle carte posate sullo scrittoio del professore una lettera indirizzata da mio nonno Orlando Semiglia proprio a Pipìn, datata 1963 e speditagli dalla Svezia… Vedere la calligrafia del “Careghétu”, più giovane di Pipìn ma scomparso già da alcuni anni, fu una sorpresa e una rivelazione: si davano del “lei”, questi vecchi sanremaschi, c’era un rispetto e una collaborazione diversa rispetto ai rapporti frettolosi di oggi… Anche di questo devo essere grato alla signora Antonia, oltre che per avermi accolto altre volte in casa Ferrari mettendomi a disposizione documenti e informazioni".

"Era una donna forte, va detto, a tratti dura, soprattutto quando si trattava di difendere la memoria del marito, ma bisogna saper leggere oltre e sapere che questa sanremasca d’adozione ha voluto bene alla nostra città più di tanti indigeni disattenti e ingrati verso la propria terra. Ora, cara signora Antonia, è venuto il tempo per riposare in pace accanto al vecchio Pipìn".

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