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Al Direttore | 15 ottobre 2011, 16:55

Sanremo: attacchi dei lupi cervieri all'inizio del 1800, la cronaca dell'epoca raccontata dallo storico Andrea Gandolfo

Sanremo: attacchi dei lupi cervieri all'inizio del 1800, la cronaca dell'epoca raccontata dallo storico Andrea Gandolfo

Andrea Gandolfo segnala un episodio poco noto della storia di Sanremo della prima metà del XIX secolo riguardante una serie di attacchi da parte di un branco di feroci lupi cervieri alla popolazione locale avvenuto nel 1815-16 nelle vallate sanremesi ai danni di alcuni abitanti della zona, che, all’epoca, fece molto scalpore. Spero che la notizia, sicuramente curiosa, possa interessare anche i Suoi lettori. Eccola:

"A Sanremo l'inizio della dominazione sabauda coincise anche con una serie di eventi funesti che colpirono la città nel corso del 1815. Il 22 gennaio si verificò un'intensa gelata, che, accompagnata da una fitta nevicata, danneggiò gravemente i numerosi agrumeti situati nel comprensorio sanremese. Una calamità ben più pericolosa era destinata tuttavia ad abbattersi sulla già provata popolazione poco tempo dopo: a partire dal mese di maggio. I boschi circostanti l'abitato di Sanremo cominciarono infatti ad essere infestati da un branco di voraci lupi cervieri, che seminavano morte e terrore. Il 18 maggio i lupi mutilarono orribilmente due sorelle che si trovavano nel bosco di San Romolo, mentre alla fine di agosto si contavano già 46 vittime dei lupi nella zona di Apricale. In seguito a questi fatti, l'intendente di Sanremo promise ingenti premi in denaro a chiunque avesse ucciso dei lupi, che venivano braccati anche da squadre di cacciatori. Per contrastare la minaccia dei felini, il 24 agosto il Capo degli Anziani Tommaso Borea d'Olmo decise di inviare dei messi comunali forniti di tamburo nelle valli di Sanremo per avvertire gli abitanti quando potessero addentrarsi nei boschi per fare legna senza correre il rischio di incontrare le pericolose fiere. Intanto continuavano gli attacchi dei lupi: il 2 settembre un certo Donato fu ucciso nel bosco di Perinaldo, il 12 due grossi lupi uccisero un bambino di sei anni nel prato di San Romolo, e ancora il 19 una ragazza veniva ferita gravemente a Sanremo. Mentre accadevano questi episodi cominciarono intanto a dare i loro frutti le contromisure adottate dall'amministrazione civica: il 9 settembre, ad esempio, tre cacciatori di Verezzo uccisero con due colpi di fucile un esemplare maschio, che vagava nei boschi vicino a Baiardo, mentre il 17 giungevano in città venti cacciatori del Reggimento di Nizza, inviati dal governatore generale per dar manforte agli uomini del posto nella caccia ai pericolosi predatori.

Nel frattempo non cessavano gli attacchi mortali sferrati da questi feroci animali: a Coldirodi un branco di lupi uccise una ragazza di sedici anni, a Baiardo il 16 ottobre un altro lupo uccise una donna mentre raccoglieva del fieno, a novembre le fiere sbranarono due donne nel bosco di San Romolo e infine, il 5 dicembre, altre due povere donne rimasero uccise, mentre una terza venne orribilmente mutilata, ma riuscì miracolosamente a salvarsi. I lupi continuarono a seminare vittime e terrore anche l'anno successivo: il 2 gennaio alcune persone furono sbranate alle porte della città, il 2 aprile una donna fu trucidata da due lupi nei boschi di Ceriana e ancora il 4 aprile altre tre donne, di cui due di 18 anni e una anziana, furono uccise nei boschi di Castelvittorio. Nel corso del 1816, comunque, un'intensa attività venatoria svolta da gruppi di abili cacciatori, tra i quali anche alcuni provenienti dalla Val d’Aosta, inviati appositamente dal governo sardo, riuscì a sgominare definitivamente la piaga dei lupi cervieri, che avevano infestato i boschi sanremesi per due anni".

Redazione

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