Questa notte, in un'atmosfera da carboneria, si è svolta una riunione di tutta la maggioranza consiliare ventimigliese (senza gli assessori e sindaco), ovvero Pdl, Lega Nord e Udc, con un unico punto all'ordine del giorno: dimissioni.
Tra qualche ora i consiglieri di maggioranza si presenteranno dal sindaco Scullino per metterlo di fronte alla volontà di dare le dimissioni in blocco, visto l'approssimarsi del terremoto giudiziario che potrebbe sconvolgere Ventimiglia e paragonarla a Bordighera. La richiesta dei componenti di maggioranza è che Scullino condivida la decisione presa dai suoi consiglieri per evitare il commissariamento per infiltrazioni mafiose e un blocco amministrativo per un minimo di 18 mesi. Ma anche per permettere di potersi ricandidare alle prossime elezioni, senza correre il rischio dell'inibizione per 5 anni, prevista per questi casi agli amministratori coinvolti. Le dimissioni sarebbero la soluzione più rapida e semplice, un modo per poter lavorare con serenità all'amministrazione che si insedierebbe dopo 6 mesi di commissario prefettizio.
Prima che al prefetto o a Maroni, la patata bollente è nelle mani di Scullino, il quale dovrà decidere se seguire i suoi consiglieri o aprire del tutto la crisi politica amministrativa di Ventimiglia.