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Attualità | 03 novembre 2010, 11:53

L'Anga di Imperia lancia un appello per l'acquisto 'consapevole' del fiore italiano

"La realtà di produttori e commercianti e grossisti in ambito florovivaistico sta diventando sempre più difficile ed è giusto portare questa situazione a conoscenza della gente"

L'Anga di Imperia lancia un appello per l'acquisto 'consapevole' del fiore italiano

L'Anga di Imperia lancia un appello al mondo florovivaistico per l'acquisto 'consapevole' del Fiore Italiano, dopo la ricorrenza dei morti. "La realtà di produttori e commercianti e grossisti in ambito florovivaistico sta diventando sempre più difficile ed è giusto portare questa situazione a conoscenza della gente" questo l'appello di Marco Damele (nella foto), presidente dell'Anga Imperia e coordinatore della neonata Federazione Nazionale della Filiera Florovivaistica, che sostiene la voce di un settore che vive una condizione sempre più complicata dovuta a fattori ambientali e di mercato

"Il mercato del fiore - prosegue Damele è soggetto ad innumerevoli fattori che lo rendono oscillante e complesso quali le condizioni meteo, che in particolare negli ultimi mesi sono state pessime. I costi di produzioni anno dopo anno aumentano inesorabilmente (vedasi le spese legate al gasolio per riscaldamento, la manodopera e la burocrazia sempre più farraginosa ) per non considerare poi un realistico aumento del fiore. Dico questo non per giustificare l'aumento del prodotto sul mercato ma perché il consumatore sia 'critico' e sappia valutare ciò che compra scegliendo bene tutta una serie di fattori prima di giudicare".

L'Anga è ormai da tempo in prima linea per la promozione ed il sostegno di un prodotto superiore e con il 'fiore certificato di qualità' FFP (ovvero un fiore coltivato con scarsa presenza di insetticidi, attenzione alle condizioni di sicurezza dei lavoratori, salvaguardia dell'ambiente e tracciabilità della filiera) abbiamo raggiunto un traguardo importante per la crescita delle aziende aderenti e delle loro coltivazioni. "L'aumento dei prezzi è dunque una diretta conseguenza di tutti questi fattori - prosegue - ma è anche una garanzia per il consumatore 'consapevole' di poter contare su di un prodotto qualitativamente superiore e frutto di un lavoro 'sostenibile'. Purtroppo, inoltre, il prodotto viene commercializzato da persone ed in quanto tali ci si può imbattere in fioristi seri e professionisti ma a volte, e sempre più spesso, in soggetti arrivisti e speculatori che vendono prodotti di scarso costo ma anche di infima qualità,a prezzi spropositati  che vanno poi a rovinare il mercato italiano. Giusto per fare un parallelo potremmo dire che accade nel nostro settore ciò che da tempo si verifica nel mondo della ristorazione dove sempre più spesso si pensa a far cassa e non ad offrire un prodotto di livello poiché questo avrebbe un prezzo più elevato. Ciò che bisogna arrivare a capire è che non possiamo sostenere il confronto con i prodotti stranieri con le stesse armi perché comporterebbe un vergognoso appiattimento di livello ma che la rinascita del fiore italiano, ma un po' di tutti i settori, deve passare per la 'qualità' e la 'sostenibilità' che sono le uniche strade in grado di risollevare il mercato senza raggirare l'acquirente finale bensì offrendogli possibilità di scelta tra beni di livello".

Carlo Alessi

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