“Il sindaco Strescino non ha mantenuto la promessa che ci aveva fatto in campagna elettorale, che non avrebbe autorizzato nessuna nuova antenna prima della promulgazione di un regolamento per le antenne. Purtroppo, dobbiamo constatare che il nostro primo cittadino non è stato di parola”. A parlare in questi termini è Alberto Poggi, battagliero presidente del Comitato di via don Minzoni che si batte da anni contro l’installazione selvaggia in città di antenne da parte delle aziende telefoniche, in particolare, appunto, di quella di via don Minzoni, e che svolge funzioni di segretario e portavoce anche del Comitato di strada Cason della Guardia nato con le stesse finalità per iniziativa degli abitanti della zona che sovrasta Artallo in direzione Sant’Agata. Da qualche giorno, infatti, si sta predisponendo la realizzazione da parte dei colossi Wind ed Ericsson di una antenna di 12 metri in una zona che gli abitanti asseriscono vincolata dal punto di vista ambientale e paesistico. I residenti quando si è cominciato a parlarne hanno già consegnato 450 firme in Comune ma la macchina non si è arrestata e ora temono per la loro salute, in particolare, per quella dei loro bambini. A gettare acqua sul fuoco della protesta è l’assessore all’ambiente Giovanni Amoretti che spiega:“Fermo restando che l’installazione di nuove antenne è un problema di carattere urbanistico e a questo proposito il regolamento concordato coi gestori prevede una mappatura dei siti presenti e futuri, sul piano della tutela della salute posso affermare che nel mese di novembre Imperia sarà il primo comune d’Italia ad adottare questo sistema di monitoraggio costante delle emissioni 24 ore su 24 sui siti più a rischio, compreso quello di via Cason della Guardia. Le sentinelle saranno collegate al computer e al telefonino del nostro dirigente di settore e di una figura professionale interna che stiamo individuando. Qualora le emissioni superino in qualsiasi momento del giorno o della notte i limiti di legge, già molto restrittivi rispetto alla media europea, scatta immediatamente la procedura di salvaguardia”.
Gli aderenti al Comitato di via Cason della Guardia, però, non si fidano e faranno di tutto per impedire l’elevazione di un’antenna che, come sostengono, deturperebbe il paesaggio (in una zona vincolata dal punto di vista ambientale e paesistico) oltre a costituire una minaccia per la salute di adulti e bambini. Addirittura alcuni di loro hanno già annunciato che non consentiranno ai mezzi di tecnici degli addetti alla costruzione dell’antenna di parcheggiare i loro mezzi nelle aree private e lungo le strade vicinali, il che obbligherà la carovana a parcheggiare a notevole distanza rispetto al luogo dove sorgerà la contestata antenna. Luca Lanteri, assessore all’urbanistica afferma:“La legge nazionale prevede che a dare le autorizzazioni siano la Provincia e la Regione. Le verifiche sono di tipo urbanistico e poi è sufficiente che l’azienda richiedente dimostri di avere bisogno di quel sito per il necessario potenziamento della sua rete che in pratica ogni potere dell’ente locale viene meno”. L’assessore Amoretti, poi, cerca di convincere i cittadini che la situazione è sotto controllo:”Oltre all’accordo con la Minteos che prevede un monitoraggio costante, abbiamo rinnovato quelli con Arpal e l’Itis che si occuperanno dei siti non presi in considerazione dall’azienda torinese. Inoltre voglio sottolineare come dai rilievi di Arpal e dell’istituto scolastico non sia emerso alcun sforamento al di sopra dei limiti consentiti nel nostro paese. Per quanto riguarda il nuovo regolamento prevederà sempre in accordo coi gestori non più grandi tralicci, ma antenne più piccole disseminate in maggiore quantità sul territorio cittadino”.



















