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Politica | 27 marzo 2019, 15:49

Possibilità dell'ingresso di un privato nel servizio idrico: secco no che arriva da 'Sanremo Attiva'

"Ci uniamo al disappunto espresso da alcuni sindaci, tra cui Alberto Biancheri, che in questi anni si è speso con ogni mezzo per salvare Rivieracqua e proseguire la via del mantenimento del principio dell’acqua pubblica".

Possibilità dell'ingresso di un privato nel servizio idrico: secco no che arriva da 'Sanremo Attiva'

"La notizia che vedrebbe di nuovo sul tavolo dei sindaci imperiesi e della Provincia l’ipotesi dell’ingresso di un socio privato nella gestione del servizio idrico integrato locale ci lascia sbalorditi. Ci uniamo al disappunto espresso da alcuni sindaci, tra cui Alberto Biancheri, che in questi anni si è speso con ogni mezzo per salvare Rivieracqua e proseguire la via del mantenimento del principio dell’acqua pubblica".

Interviene in questo modo il movimento politico matuziano 'Sanremo Attiva', in relazione alla possibilità della Provincia, dell'ingresso di un socio privato nel servizio idrico integrato. "Quanto abbiamo potuto apprendere ci lascia sgomenti. Mancano del tutto i presupposti giuridici e politici - prosegue 'Sanremo Attiva' - per una simile apertura ai privati, che ha una forte valenza politica. A maggior ragione se, come dichiarato, non esiste nessuna convergenza su tale ipotesi da parte dei soggetti politici che hanno titolo per decidere sulla questione. Ricordiamo che la scelta di una gestione interamente pubblica è nata in seguito al referendum del 2011, come risposta alla chiara volontà popolare in favore dell’acqua pubblica. L’iter giuridico per l’affidamento del servizio idrico integrato è stato in ogni modo contrastato sin dall’inizio dalla società Iren, presente sul territorio come socio privato di Amat ad Imperia e di Aiga a Ventimiglia, e come tutti sanno la decisione dell’affidamento al pubblico è stata dichiarata del tutto legittima dal Consiglio di Stato. Nonostante questo, troppi soggetti hanno continuato e continuano ad agire nell’ombra per affossare la gestione interamente pubblica, affidata a Rivieracqua, con il chiaro intento di spianare la strada ai privati".

"Nell’esperienza locale, tra l’altro - proseguono gli 'arancioni' - la gestione mista pubblica privata si è rivelata disastrosa. Si pensi al caso di Imperia: l’ingresso del socio privato in Amat non ha portato alcun beneficio nella gestione del servizio e degli impianti e delle reti, che infatti continuano a saltare con allarmante frequenza. Come se non bastasse, Amat ha sistematicamente trattenuto nelle proprie casse milioni di euro di spettanza del Comune, ponendo il bilancio comunale in una situazione di gravissima crisi. Davvero vogliamo estendere questo modello di gestione a tutta la Provincia?"

Sanremo Attiva si appella a tutte le forze politiche affinchè dimostrino senso di responsabilità e rispettino il percorso a suo tempo delineato, assumendosi gli oneri che questo percorso comporta, al fine di salvaguardare la gestione interamente pubblica dell’acqua: "Si scrive acqua pubblica, si legge democrazia".

Redazione

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