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Politica | 12 gennaio 2019, 13:32

Pigna: la vicenda di Rio Carne approda in Regione. Martedì interrogazione scritta in Consiglio del MoVimento 5 Stelle

Martedì prossimo approderà in Regione la vicenda della centrale idraulica di Rio Carne, con un’interrogazione scritta presentata dal MoVimento 5 Stelle e in Consiglio Regionale. In vista della discussione della pratica, il comitato ‘Amici del Rio Carne’ interviene con una nota inviata alla nostra redazione

Pigna: la vicenda di Rio Carne approda in Regione. Martedì interrogazione scritta in Consiglio del MoVimento 5 Stelle

Martedì prossimo approderà in Regione la vicenda della centrale idraulica di Rio Carne, con un’interrogazione scritta presentata dal MoVimento 5 Stelle e in Consiglio Regionale. In vista della discussione della pratica, il comitato ‘Amici del Rio Carne’ interviene con una nota inviata alla nostra redazione.

Si tinge di giallo la battaglia per la difesa di Rio Carne, del suo Ponte Romanico e del laghetto con colonia di gamberi dalla realizzazione di una mini-centrale idraulica – scrivono - e scendono in campo anche i Consiglieri Regionali Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) ed Alice Salvatore (M5S).

Si ricorda che la soc. REMNA, alla quale la Provincia di Imperia aveva revocato l’Autorizzazione Unica, è ricorsa al T.S.A.P contro la stessa Provincia ed il Gruppo Carabinieri Forestali di Imperia e nei confronti di vari Enti Istituzionali tra cui La Regione Liguria, il Comune di Pigna, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio.

L’udienza del 5/12/2018 è stata caratterizzata dall’avvenuto deposito, a sorpresa, da parte della soc. REMNA della concessione di derivazione acqua, corredata con la relazione di istruttoria, ottenuta dalla Regione Liguria, giusto appena qualche giorno prima e quindi con notevole tempismo, da zona “cesarini”, con decreto dirigenziale firmato dall’arch. Enrico Pastorino.

Nella relazione di istruttoria si entra tra l’altro in merito su alcuni aspetti tecnici che non rientrano nelle strette competenze del Settore Regionale che ha emanato il decreto ma bensì nelle competenze della Provincia che invece sta subendo un procedimento giudiziario proprio per aver revocato l’Autorizzazione Unica.


Il fatto, che ovviamente favorisce la soc. REMNA nel suo dibattimento, anche contro la stessa Regione Liguria, Il Gruppo Carabinieri Forestali di Imperia e gli altri Enti Istituzionali, è apparso strano ed incomprensibile al Comitato Amici di Rio Carne che hanno chiesto un incontro con il dirigente responsabile della Struttura Settore Difesa del Suolo Savona e Imperia, firmatario del decreto, arch. Enrico Pastorino, per avere dei chiarimenti, ma lo stesso si è però rifiutato di riceverli.

Su questa vicenda si sono subito mossi i capigruppo di Rete a Sinistra Gianni Pastorino e M5S Alice Salvatore


Il Consigliere Regionale Gianni Pastorino, Gruppo Consiliare Rete a Sinistra ha scritto una lettera ufficiale all’assessore alle infrastrutture della Regione Liguria, dott. Gianpedrone, chiedendo chiarimenti sul perché di tanto zelo, che appare incomprensibile, da parte della Regione Liguria, dipartimento territorio ed ambiente, nel favorire la società REMNA al punto tale da farle pervenire la Concessione Derivazione Acqua appena qualche giorno prima l’udienza contro la revoca dell’A.U. del 5/12/2018.


Il Consigliere Regionale Alice Salvatore, Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle, ha presentato sull’argomento una interpellanza al Consiglio Regionale, che sarà discussa il 15/01/2019, chiedendo anch’essa i motivi che hanno portato a rilasciare la concessione di derivazione nonostante l’annullamento della A.U. al progetto e se non sarebbe opportuno sospendere l’efficacia di detta autorizzazione in attesa sia della pronuncia del Tribunale Superiore delle Acque sia della nuova valutazione richiesta dalla Provincia di Imperia.


Il Comitato Amici di Rio Carne ha dichiarato che non rinuncerà mai a combattere contro la realizzazione di questa mini-centrale e si è dichiarata disponibile a supportare economicamente anche il Comune in un eventuale ricorso contro questa Concessione Derivazione Acqua che, anche per le modalità con le quali è pervenuta, appare inspiegabile.

Ancora una volta appare l’evidenza della estrema appetibilità del business delle mini-centrali idrauliche, reso allettante dagli incentivi per le energie rinnovabili, che a sua volta provengono dalle bollette pagate dagli utenti”.

Francesco Li Noce

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