In Romania i matrimoni fra le persone dello stesso sesso non risultano essere particolarmente gradite, almeno secondo l'Associazione “Coalizione per la Famiglia”, che ha proposto un referendum per evitare la possibile futura legalizzazione di matrimoni definiti “non convenzionali”.
Le votazioni per il referendum, dalla Romania sono state estese anche ad alcune città italiane, tra cui Sanremo, dove il 6 e il 7 ottobre i cittadini romeni sono stati chiamati alle urne. Sebbene il referendum sia stato reso nullo dal non raggiungimento del quorum, l'esito delle votazioni “sanremesi” della comunità romena ha registrato i seguenti dati: su 170 votanti sono stati 162 i voti a favore delle unioni fra uomini e donne e 8 quelli favorevoli ai matrimoni fra persone dello stesso sesso.
Nello specifico, i cittadini romeni avrebbero dovuto decidere se modificare o meno l'articolo 48 della Costituzione, per esprimersi sui pari diritti della comunità gay. La modifica avrebbe dovuto sostituire la frase “l’unione spontanea fra due coniugi” con “l’unione spontanea fra uomo e donna”.
Anche a livello nazionale il referendum è stato disertato: l’affluenza alle urne è stata appena del 19,75%, con il quorum per l’approvazione fissato al 30% degli aventi diritto.
I matrimoni fra persone dello stesso sesso in Romania continuano a non avere riconoscimento, ma non risultano però anticostituzionali.