L’Associazione Culturale ‘Ambasciatori della fame’, già da tempo, si interessa di restituire all’Italia la memoria dei suoi figli emigrati all’estero. In particolare, nella fase iniziale, maggior attenzione è stata destinata all’Abruzzo, al Molise, alla Puglia e alla Calabria. “Ma non sarebbe stato giusto dimenticare – spiega Geremia Mancini – presidente onorario ‘Ambasciatori della fame’ - le altre regioni e il sacrificio dei loro figli, emigranti provenienti dalla regione Liguria che hanno saputo, ognuno a proprio modo, scrivere importanti pagine nei paesi dove sono andati a vivere e lavorare. Ecco dunque una nota di Padre James Rolando, ‘il papà dei poveri’. Per anni rappresentò per i poveri, per i ‘ghettizzati’, per gli italo-americani della Pennsylvania un amorevole e concreto riferimento. Era nato a Pieve di Teco nel 1815.
Padre James Rolando nacque a Pieve di Teco nel 1815 ed arrivò negli stati uniti nel 1842. Fu ordinato sacerdote a New Orleans. Attratto e devoto di San Vincenzo dé Paoli entrò nella ‘famiglia vincenziana’. Ricoprì quasi ogni posizione importante del suo ordine. Ha servito come maestro dei novizi al ‘St. Vincent’s Seminary’ di Latrobe in Pennsylvania. Il 9 dicembre 1860 fece erigere il pulpito attuale e procurò la campana che ancora oggi chiama a raccolta della chiesa di ‘St. Vincent Church’ di Philadelphia. La campana fu benedetta solennemente il 7 aprile 1861 alla presenza dell’allora Vescovo Wood. Nel maggio del 1862 fu richiamato in Italia e divenne Rettore del Collegio Missionario ‘Brignoli- Sala’ di Genova. Fu poi inviato prima in Germania e poi in Francia dove rimase fino al 1871. Tornò negli Stati Uniti e fu nominato parroco della Chiesa di ‘San Vincenzo’ a Saint Louis nel Missouri. Nel marzo del 1873 fu nominato responsabile della ‘Congregazione della Missione’ incarico che ricoprì fino al 1879. Fu anche parroco della ‘St. Mary Magdalen de Pazzi’ sempre di Philadelphia. Come San Vincenzo dé Paoli, che venerava profondamente, anche Padre James Rolando amò in maniera smisurata quelli che lui amava definire ‘gli ultimi che nel mio cuore sono i primi’. Assai influente e rispettato mise a frutto le sue conoscenze facendo costruire mense per poveri e asili per i bambini abbandonati. Fu vicino alle comunità afroamericane e per questo da loro molto amato. Per gli italo-americani un punto di riferimento e sostegno. Lo definirono ‘il papà dei poveri’. Morì nel Seminario di ‘St. Vincent’ a Germantown nel mese di novembre del 1883”.