“A causa dell’acqua inquinata nelle Frazioni di Acquetico e Trovasta abbiamo chiesto al Sindaco di informare adeguatamente la popolazione con degli avvisi sulle fontanelle pubbliche. Lui ha ammesso, nelle dichiarazioni rilasciate a Sanremo News, di non averlo fatto e di non farlo”.
Intervengono in questo modo i Consiglieri di opposizione a Pieve di Teco, Brunengo e Molinari, dopo l’intervento del primo cittadino pievese sul nostro giornale. “Dalla sua risposta – proseguono - abbiamo finalmente capito che comunque la colpa è di quelli che c’erano prima. Forse alcune colpe potrebbero risalire ai tempi del Podestà, prima dell’avvento dei Sindaci. In effetti Alessandri è in Comune solo dal 2002, prima come Assessore e poi appena nove anni da Sindaco. Sono solo 15 anni! Bisogna dargli il tempo di conoscere il funzionamento degli Uffici, della macchina comunale e di assumere del personale. Sarebbe pretestuoso pensarla diversamente. E poi cinque o sei avvisi al pubblico, perché di questi numeri stiamo parlando, attaccati alle fontanelle pubbliche hanno un grosso difetto: costano troppo poco. E’ molto più semplice la sua idea altamente tecnologica, con avvisi sui telefoni e cellulari ed anche sms e whatsapp”.
“Saputo dell’ottima idea – proseguono - ci siamo subito messi al lavoro per creare l’elenco di tutti gli smartphone e della posta elettronica dei molti simpatici ed arzilli vecchietti che abitano Pieve e le frazioni, per consegnarlo al Sindaco. Ma questo non basta. Ci vorrà anche un ‘sistema elettronico intelligente’ che possa bloccare il forestiero che malauguratamente tentasse di avvicinarsi alla fontanella per abbeverarsi con l’acqua inquinata. Sempre che abbia con sè lo smartphone! Ma anche a questo c’è un rimedio. Il Sindaco potrebbe attaccare direttamente alle fontanelle gli smatphone a disposizione dei passanti. Ovviamente con a fianco l’ordinanza che ne obbliga la consultazione”.
“Sappia comunque, ed è cosa estremamente seria – terminano i due Consiglieri - che il suo comportamento omissivo potrebbe comportare gravi conseguenze per la salute dei cittadini”.