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Politica | 25 aprile 2017, 15:41

Bordighera: dura critica del Pd locale alle parole del Sindaco Pallanca alle celebrazioni di oggi

"Non vogliamo commentare le parole del suo discorso, vogliamo invece parlare di un altro discorso che non abbiamo udito, di un altro discorso che avremmo voluto sentire e applaudire ma che non è stato pronunciato".

Bordighera: dura critica del Pd locale alle parole del Sindaco Pallanca alle celebrazioni di oggi

"Oggi festeggiamo la ricorrenza del  25 Aprile 1945, giorno della Liberazione nazionale dall’oppressione fascista e nazista. E’ la festa che celebra la vittoria della lotta e della resistenza partigiana, commemorando coloro che allora hanno dato la vita, affinché, oggi, ancora oggi, dopo più di settant’anni, anche a Bordighera come in tutta Italia si possa ricordare da dove viene la nostra storia Repubblicana e democratica".

Interviene così il Partito Democratico della città delle palme, che prosegue: "Abbiamo partecipato alla commemorazione odierna, e assistito tra gli altri atti e gesti simbolici, al discorso letto in pubblico al cippo dei caduti dalla massima autorità locale, il Sindaco di Bordighera. Non vogliamo commentare le parole del suo discorso, vogliamo invece parlare di un altro discorso che non abbiamo udito, di un altro discorso che avremmo voluto sentire e applaudire  ma che non è stato pronunciato. Avremmo voluto che fossero ricordati, senza sfumature e ambiguità di riletture storiche, i nostri Caduti, i morti della Resistenza, i Partigiani, uomini e donne, unici depositari di un enorme sacrificio che oggi è sì consegnato alla Storia, ma che dovrebbe essere sempre e comunque la guida e memoria del nostro agire presente poiché come ben diceva Mazzini 'Più che la servitù, temo la libertà recata in dono'. Avremmo voluto ascoltare parole incisive, forti, in grado di scuotere il torpore in cui troppo spesso oggi, in tempi altrettanto bui, le coscienze languono, in grado di ricordarci che il fuoco della lotta di liberazione divampato nel lontano 25 aprile 1945 era stato per lunghi anni alimentato sotto la cenere nelle carceri, nelle isole di deportazione, in esilio, come ben scrisse Sandro Pertini nel suo discorso letto alla Camera dei Deputati il 23 aprile del 1971".

"Avremmo voluto ascoltare dal Primo Cittadino - termina il PD - altre parole che parlassero di giustizia sociale, senza la quale non sussiste libertà alcuna, e di antifascismo. Avremmo voluto ascoltare un richiamo alla lotta di liberazione non come una “guerra fratricida” bensì come opposizione e lotta alla dittatura fascista".

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