Ventimiglia e il Sindaco Ioculano protagonisti questa sera di 'Fuori Roma' Rai 3: il racconto di una città di migrazione

Ventimiglia città di migrazione. Parte da qui il racconto di Concita De Gregorio, nella puntata di questa sera di 'Fuori Roma' su Rai 3 che ha visto protagonisti il Sindaco Enrico Ioculano e la città di frontiera. Dalla prima storica migrazione, quella dei lavoratori calabresi che andavano a lavorare in Francia o a Montecarlo, fino alla seconda, più recente.

Il racconto della Ventimiglia d'oggi passa da questo, dalla gestione dell'emergenza migranti con la creazione del campo di accoglienza gestito dalla Croce Rossa, le pressioni dei 'No Borders' perché i migranti possano attraversare il confine, e tutto quel che ne è conseguito, come lo stazionamento di alcune persone sugli scogli tra l'Italia e la Francia: “Se io devo portare avanti la causa del migrante presente a Ventimiglia e la sua necessità di oltrepassare il confine – ha detto il Sindaco Ioculano - non creo il caso mediatico, come purtroppo è stato anche fatto, ma lavoro per questa causa. C'è tanta gente che è stanca per motivi che condividerei anch'io. Da fuori si può pontificare, ma quando ci si trova con persone che per un mese ti dormono sotto casa in un parcheggio, la situazione diventa difficile, sarei stanco anch'io.”

Il viaggio della De Gregorio è proseguito poi verso la chiesa di Sant'Antonio, in visita al presidio di don Rito che accoglie donne e minori, fino ad arrivare al Campo Roja accompagnata da Valter Muscatello, Responsabile Cri: “Noi non sappiamo se le persone che sono qua – ha spiegato – sono state identificate allo sbarco, hanno già il permesso di soggiorno, o se hanno documenti in loro possesso. Non lo sappiamo e non lo vogliamo sapere perché non è il nostro compito.”

Il Sindaco Ioculano in merito alla presenza di migranti sul territorio cittadino e al Campo Roja ha ribadito la necessità di un intervento da parte del Governo, perché è molto difficile per la città gestire da sola il flusso di persone che vi transita ogni giorno: “Abbiamo voluto fortemente che il campo fosse aperto a persone identificate e non – ha concluso – perché quando le persone le hai sul territorio è inutile che ti metti a fare discriminazione, questo sì, l'altro no, o è così o hai i campi abusivi che nascono in giro per la città.”