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Politica | 24 novembre 2015, 20:14

Camporosso: procedimento sanzionatorio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, intervento dell'opposizione

Il gruppo 'Per un'Amministrazione Aperta' risponde alle dichiarazioni del Sindaco Gibelli, rilasciate al nostro giornale.

Camporosso: procedimento sanzionatorio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, intervento dell'opposizione

“È grave che l'Autorità Nazionale Anticorruzione abbia avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti del Comune di Camporosso e sono incommentabili le giustificazioni del Sindaco al riguardo, che considera l'accaduto un semplice errore formale degli uffici”.

Lo sostiene in una nota il Gruppo Consiliare di opposizione di Camporosso ‘Per un'Amministrazione aperta’, che replica alle dichiarazioni del Sindaco Davide Gibelli, rilasciate al nostro giornale. “Altrettanto grave – prosegue il gruppo - è che il Sindaco e il Segretario generale (Responsabile Comunale Anticorruzione) abbiano tenuto nascosta questa vicenda anche in Consiglio comunale, durante la discussione proprio sull'argomento preso di mira dall'Anac. L'8 ottobre scorso il Consiglio comunale ha preso infatti atto dell'adozione, da parte della Giunta comunale, del Piano triennale per la prevenzione della corruzione 2016/2017 e del programma triennale per la trasparenza e l'integrità. Tale delibera, datata 25 settembre, arrivava con ben otto mesi di ritardo rispetto la scadenza di legge, pochi giorni dopo che l'Autorità Nazionale Anticorruzione aveva già contestato la violazione all'Amministrazione Gibelli. Violazione che, se confermata, prevede sanzioni da 1.000 a 10.000 euro per ogni soggetto ritenuto responsabile dell'approvazione degli atti anticorruzione”.

“Il legislatore – termina il gruppo di opposizione - ha dato importanza strategica al Piano Anticorruzione. Esso deve contenere una valutazione dei rischi di illegalità e corruzione con la conseguente previsione di misure organizzative utili a ridurne il rischio. Il concetto di corruzione previsto dalla legge è ben più ampio del reato di corruzione in senso proprio. È inteso quindi in senso generale come una possibile deviazione dell'azione amministrativa dall'interesse pubblico al perseguimento di interessi privati, comprese eventuali illiceità non perseguibili dal punto di vista penale ma espressioni di un eccesso di potere dei pubblici ufficiali”.

Carlo Alessi

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