ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Politica | 29 maggio 2015, 17:03

Cinque domande a Simone Baggioli, candidato consigliere alle prossime elezioni regionali per Forza Italia

Consigliere comunale a Sanremo, Simone Baggioli è pronto a dare le dimissioni per spostarsi 150 km più ad Est ed amministrare la Regione, con la sua candidatura nelle fila di Forza Italia, a sostegno di Giovanni Toti.

Cinque domande a Simone Baggioli, candidato consigliere alle prossime elezioni regionali per Forza Italia

Consigliere comunale a Sanremo, Simone Baggioli è pronto a dare le dimissioni per spostarsi 150 km più ad Est ed amministrare la Regione, con la sua candidatura nelle fila di Forza Italia, a sostegno di Giovanni Toti. Ecco l’intervista al candidato sanremese.

La provincia di Imperia ha un tasso di disoccupazione che sfiora il 17%, uno dei più altri in Italia, in proporzione al territorio. In caso di vincita, come pensa di affrontare questo problema? Questa provincia è stata completamente dimenticata. La causa è una politica regionale che ha completamente perso la sua efficacia. Il nostro territorio oggi vive un grave momento di crisi economica a causa di un disinteressamento da parte dei nostri rappresentanti territoriali dei reali problemi di tutti i giorni. Già rendere la norma del piano casa una vera e propria legge senza proroghe di sei mesi in sei mesi certo darebbe maggior garanzie a coloro che vogliono migliorare sotto l'aspetto energetico, di servizio e di superficie le proprie abitazioni dando una boccata di ossigeno ad un comparto, quello edile, oggi in grande sofferenza. Concludere i cantieri delle grandi opere oggetto di blocchi forzati per cause che preferisco non commentare. Trasferire maggiori denari in ambito turistico (oggi solo l'uno per cento del bilancio regionale!!) e sanitario aiutando i giovani a fare impresa senza massacrarli di tasse e balzelli vari. La promozione del nostro territorio e dei nostri prodotti. Oggi il distacco della politica è lampante. L'incapacità amministrativa - senza distinguo partitico - si tocca con mano. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Basterebbero piccole operazioni, senza promesse, che rimetterebbero in moto il cuore pulsante della nostra economia”.

I fondi Europei sono fondamentali per molti progetti locali. La conoscenza della realtà europea, a livello di supporto materiale,  non è spesso conosciuta pienamente dagli amministratori dei nostri comuni. Pensa che la figura di un euro-progettatore possa essere inserita in ogni comune? “La Liguria utilizza solo il 60% dei fondi a disposizione. Il rimanente 40% ritorna in Europa. Queste poche parole danno già il risultato dell'attività amministrativa portata avanti dai nostri rappresentanti in regione. I mezzi ci sono e come coalizione di centro destra siamo ben rappresentati in Europa. Abbiamo molte persone capaci a nostra disposizione. Ad esempio, vi sono molti fondi per il sociale che spesso non vengono sfruttati. Individuare una figura capace di connettersi al sistema europa sarebbe sicuramente un vantaggio per tutti”.

Il turismo della nostra provincia è passato dai fasti degli zar a una realtà troppo vintage per essere considerata “alla moda”. In che modo pensa che il turismo possa trovare, in modo concreto, una strada per risorgere dalle proprie ceneri? “Maggior trasferimento di denari da parte della Regione alla nostra abbandonata Provincia e l'utilizzo di privati nel contesto del rilancio del territorio tramite project e concessioni consone al tipo di investimento. Ecco la ricetta, senza troppe parole e promesse”.

Ora che l’ente Provincia ha subito una radicale trasformazione, come pensa di poter andare incontro alle problematiche della provincia di Imperia? Ci sarà un maggiore distacco, o un possibile avvicinamento? “La trasformazione delle Provincie ha comportato un trasferimento di maggiori deleghe alla Regione. Ciò aumenterà l'impegno di ogni singolo amministratore regionale con un maggior dispendio di energia e tempo. Ci sarà una maggiore vicinanza al cittadino e questo beneficerà sicuramente il risultato sul territorio”.

I ragazzi tra i 20 e i 35 anni sono stati accusati di non avere iniziativa, di vivere dei traguardi delle passate generazioni e di non avere progetti futuri. In che modo pensa di poter aiutare i giovani imprenditori, supportandoli nel costruire qualcosa di personale? “Sono un imprenditore di 38 anni e lavoro 8 mesi l'anno per pagare tasse e balzelli vari. Oggi un giovane che apre un'attività di qualsiasi natura, oltre ad essere veramente coraggioso, deve fare i conti con un sistema fiscale fuori da ogni logica. Le tasse locali sono divenute, nel corso di questi ultimi anni, uno scoglio sull'andamento delle nostre imprese. I patti di stabilità degli enti locali, o meglio, gli obblighi che gli enti locali debbono seguire nell'equilibrare i propri bilanci, portano ad aumentare le tasse. A Sanremo, ad esempio, l'evasione della Tarsu (oggi TARI) è rappresentata da una somma di €. 9.000.000 circa. La gente non riesce più a sopperire a tali pesanti obblighi. I nostri rappresentanti regionali anzichè tirare i pugni sul tavolo tentando di far trasferire più denari agli enti (e quindi usandoli per manutenzioni e rilanciando l'economia) pensano a tutt'altro”.

Carlo Alessi

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