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Politica | 18 luglio 2011, 16:00

Imperia: 'incubatore di imprese' all'ex Sairo, lungo intervento del vice Sindaco Rodolfo Leone

"Forse chi solleva polemiche su questa vicenda - scrive il vice Sindaco, Rodolfo Leone - non ha ben compreso che cosa significa per la città avere un incubatore di imprese sul suo territorio".

Imperia: 'incubatore di imprese' all'ex Sairo, lungo intervento del vice Sindaco Rodolfo Leone

La città di Imperia si trova di fronte alla possibilità di avere un 'incubatore di imprese' per realizzare il quale il Ministero dello Sviluppo Economico, per mezzo di Invitalia gestore dei fondi, ha chiesto un intervento di due milioni di euro a fronte di una spesa di otto milioni e mezzo. La spesa è necessaria per allocare la struttura nell'edificio ex Sairo. Il nocciolo della questione è se accettare questa richiesta e realizzare la struttura, oppure rispondere no e rinunciare.

"Forse chi solleva polemiche su questa vicenda - scrive il vice Sindaco, Rodolfo Leone - non ha ben compreso che cosa significa per la città avere un incubatore di imprese sul suo territorio. Si tratta di un investimento sul futuro, una scelta capace di rilanciare l'economia imperiese, di creare nuovi posti di lavoro destinati sopratutto ai giovani, di dare impulso notevole, una vera e propria scossa imprenditoriale al territorio. Non ci si può sempre lamentare che i nostri giovani debbano cercare lavoro lontano da casa e poi non fare nulla per cambiare, sul serio, le cose. Noi riteniamo che l'incubatore sia uno strumento fondamentale per questo cambiamento. Ad un certo punto pareva possibile che la sua realizzazione non ci costasse nulla. Ora sappiamo che per avere la certezza di realizzare l'incubatore nell'edificio dell'ex Sairo, Imperia probabilmente, dovrà sborsare due milioni di euro, e gli amministratori devono decidere se farlo o no. A mio parere è opportuno cogliere al volo questa opportunità. Perchè il ritorno economico che la città può trarne è infinitamente superiore ai costi dell'operazione, senza contare il recupero di un edificio storico che altrimenti resterebbe ciò che ora è : una fabbrica dismessa e in rovina. E non dimentichiamo che il Ministero investe sei milioni e mezzo di euro in una struttura che, tra vent'anni, sarà di proprietà unica del Comune di Imperia. Se qualcuno vuole assumersi la responsabilità di negare ad Imperia un simile atout, libero di farlo. Personalmente son convinto del contrario".

"Le opposizioni gridano sempre - prosegue Leone - che il governo non sa rilanciare l'economia,e quando Imperia può ottenere una struttura capace di rilanciare occupazione e reddito, non la vuole. Aggiungo che, nel caso del progetto dal Parrasio  al mare, una parte della  città sembra pervasa da un tragico desiderio di sfasciare ciò che in questi anni abbiamo a fatica costruito, un volto a demolire l'avversario politico senza valutare gli interessi cittadini in gioco, ma solo badando a fa del male e a far cassetta elettorale. Imperai non avrà per  molti anni a venire la possibilità di impiegare risorse finanziarie necessarie allo sviluppo come ha avuto in questi anni,  lo sappiamo benissimo. Cerchiamo di essere tutti all'altezza dei problemi. Quanto all'Avvocato Fossati, con i suoi interventi velenosi, a meno che si consideri una sorta di 'smemorato di Collegno' che pur avendo attraversato due amministrazioni di centro destra come assessore e Capogruppo PDL, oggi non rammenti più nulla, appunto come lo smemorato di Collegno, dovrebbe ricordare come sono andate le cose: Fossati sostiene che Invitalia si era obbligata con atto notarile a realizzare totalmente gratis l'incubatore di imprese nell'ex Sairo. In realtà l'atto non esclude che il Comune debba intervenire, e lo 'obbliga' ad alcune adempienze, tra cui la realizzazione di 'tutte le opere di bonifica entro terra e fuori terra degli immobili oggetto del presente contratto previste nella convenzione urbanistica'. Ora è accaduto che negli studi propedeutici alla stesura del progetto definitivo sono emersi alcuni problemi di staticità non riscontrabili nel progetto di massima, ed il costo dell'intervento è parecchio lievitato. Io ritengo – come ho già spiegato più volte – che sia opportuno stanziare i fondi necessari, salvo poi tentare un accordo con Invitalia per esimere,almeno parzialmente, il Comune dall'effettuare tale spesa. Ho cercato, cioè di comportarmi come un amministratore lungimirante, che tenta con ogni mezzo di garantire ad Imperia la realizzazione di uno strumento formidabile per il suo futuro. In ogni caso è bene decidere rapidamente, altrimenti rischiamo di dire di si, quando i fondi ad oggi a noi destinati, non saranno più disponibili". 

Carlo Alessi

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