Un altro anno se ne va, ma non i semafori sull'Aurelia che scandiscono i tempi del traffico (a senso unico alternato) a La Vesca, ormai metabolizzati in nome della messa in sicurezza della “collina che frana”. L'auspicio è che il 2026 segni la conclusione del piano pubblico più articolato, complesso e impattante nella storia recente di Sanremo. Per archiviare definitivamente i cronici pericoli legati all'instabilità dell'area, già collassata oltre un secolo fa e con inquietanti cedimenti successivi, e tornare quindi alla normalità dal punto di vista viario.
Già, perché oltre ai rallentamenti sulla statale (corso Mazzini per la toponomastica cittadina) da tre mesi è chiusa per lavori via Duca d'Aosta, la strada per Poggio. E' uno degli interventi curati dal Comune, con la ricostruzione di un tratto fortemente lesionato nel tempo: una quindicina di metri sventrati per un radicale consolidamento, tramite palificazioni e altri accorgimenti. Ora si è passati alla fase di ricostruzione, con la gettata di cemento armato per il nuovo muro di contenimento.

Nel frattempo, si è proceduto a palificare anche la radice del bivio dove è previsto uno scavo per posare il tubo della regimazione delle acque sotterranee, le cui infiltrazioni hanno minato per decenni il fronte collinare, ultimo step dell'appalto da 3,8 milioni aggiudicato alla ditta Giuggia, che impegna anche l'impresa Silvano & C. Le acque saranno intercettate ai piedi del santuario della Madonna della Guardia, con una conduttura da posizionare sotto l'asfalto fino all'incrocio con l'Aurelia, da attraversare senza chiuderla per arrivare al mare, dove è in fase di completamento la scogliera (con ampia mantellata) a protezione del “piede” del versante, altro pilastro del composito piano varato dal Comune con il sostegno dei fondi Pnrr ottenuti tramite la Regione.
La nuova ordinanza per la chiusura di via Duca d'Aosta scade a fine gennaio: a Palazzo Bellevue non si sbilanciano su possibili date di riapertura, ma fanno capire che al massimo si sconfinerà a febbraio, anche perché a metà marzo c'è la Milano-Sanremo, di cui la salita del Poggio è l'ultimo (mitico) strappo prima dell'arrivo. Il focus sul piano-La Vesca impegna il settore lavori pubblici, dall'assessore Massimo Donzella ai tecnici, in particolare il dirigente Danilo Burastero, sul punto di lasciare Sanremo per il nuovo incarico alla Provincia di Savona (lo sostituirà Giambattista Miceli, attualmente all'urbanistica), con la collaborazione della funzionaria Anna Ricci.

Più incertezze, al momento, per il mega cantiere dell'Anas, i cui costi sono notevolmente lievitati assieme ai tempi stimati inizialmente, a causa di problematiche riscontrate sul campo per la particolare conformazione geologica dell'area (fra dura roccia e sacche di permeabilità eccessiva), tanto che i due anni previsti si avviano diventare tre ed i nove milioni da progetto adesso sarebbero quasi raddoppiati. Da quel poco che filtra, s'ipotizza la conclusione dei lavori nella prossima tarda primavera, salvo imprevisti. Intanto, il colosso delle strade ha predisposto una variante da sottoporre al vaglio del Comune per realizzare il marciapiede a sbalzo nel tratto consolidato.
Nel già complesso quadro d'insieme s'inserisce Rivieracqua, con gli scavi per la posa della nuova conduttura del Roya, ora sospesi sull'Aurelia in attesa della riapertura della strada per Poggio, che consentirà di utilizzare la carreggiata a monte ora occupata dal cantiere e interdetta da anni in quel punto, per far scorrere il traffico quando sarà sventrato l'asfalto di quella a valle. Il grosso tubo dell'acquedotto dovrà essere allacciato al tratto già posato nei mesi scorsi fino all'area di fronte al piazzale Md-Conpibel-Iris.
Resta, infine, da capire chi e come debba intervenire nel tratto di muro privato visibilmente lesionato ai piedi di un piccolo edificio ed a ridosso dell'ex bar-tabacchi, protetto provvisoriamente con la recente sistemazione di grossi cubi di cemento.

























