In occasione del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, viene condiviso un messaggio di profonda gratitudine e riflessione rivolto a tutte le donne e gli uomini della Difesa, militari e civili, che ogni giorno contribuiscono con dedizione alla sicurezza e alla coesione del Paese. Il testo, intriso di riconoscenza e consapevolezza, celebra il valore del servizio e il ruolo centrale delle Forze Armate nella costruzione di una società fondata sulla pace, sulla solidarietà e sulla responsabilità.
“Con grande emozione mi rivolgo a voi, donne e uomini della Difesa. Ogni giorno, osservando il vostro impegno, ritrovo il senso autentico del servire lo Stato: con serietà, disciplina, responsabilità e umanità. Servire significa mettersi al servizio degli altri, della collettività, della Patria, consapevoli che il contributo di ciascuno di noi si intreccia con quello degli altri, formando la trama solida che protegge la nostra Repubblica.
Il 4 novembre è il momento in cui l’Italia guarda alla propria storia e riconosce che ciò che siamo oggi è frutto del coraggio e del sacrificio di generazioni di donne e uomini che hanno scelto di servire, difendere e proteggere, anche a costo della vita. È l’occasione per celebrare il ruolo delle Forze Armate nel tessere quella rete di sicurezza, coesione e fiducia che permette alla nostra comunità di vivere in pace. Viviamo, oggi, tempi complessi, in cui la pace non è più scontata. Le guerre del XXI secolo, infatti, non si combattono solo sul terreno.
Si combattono nello spazio, nel cyberspazio, nella dimensione cognitiva, attraverso una guerra ibrida e invisibile che si gioca sui dati, sull’informazione, sulle percezioni. Per questo il vostro lavoro, donne e uomini della Difesa, militari e civili, è così importante.
Con professionalità e generosità garantite ogni giorno la serenità e il benessere dei cittadini, difendendo i principi che sono alla base della nostra democrazia e del vivere insieme. L’umanità con cui operate è ciò che vi distingue e che rappresenta la vera forza dell’Italia: la capacità di comprendere, di ascoltare, di aiutare, di tendere la mano, di costruire ponti. Il tema di quest’anno – “Difesa, la forza che unisce” – non è uno slogan. È un principio concreto, un messaggio che attraversa ogni azione delle Forze Armate.
La Difesa lega territori e generazioni, collega città e borghi, accorcia le distanze tra la periferia e il cuore dello Stato. Unisce perché costruisce fiducia: tra istituzioni e cittadini, tra cittadini stessi, tra chi opera nei reparti e chi riceve la protezione dello Stato. Fiducia che nasce dal senso di responsabilità, dalla coerenza tra parole e azioni, dalla capacità di proteggere senza compromettere etica, rispetto e dignità. Essere la forza che unisce significa proteggere in tutti i sensi del termine: esserci dove c’è bisogno, sostenere le comunità, garantire sicurezza e soccorso con competenza e dedizione. Significa custodire la memoria dei nostri Caduti.
Ricordarli non come un atto simbolico, ma come fondamento dell’identità della Difesa e della Repubblica. I Caduti che, così come chi porta nel corpo e nel cuore i segni del dovere, ci insegnano che il servizio è fatto di coraggio, di responsabilità, di sacrificio. La loro memoria è il filo che ci lega a ciò che conta davvero: la vita, la libertà, la dignità dell’altro. Essere la forza che unisce significa anche portare l’Italia nel mondo con autorevolezza. Ogni missione internazionale, ogni operazione di pace, ogni presenza all’estero è un ponte di dialogo, fiducia e attenzione.
L’Italia è credibile perché le sue Forze Armate incarnano valori universali: professionalità, dedizione, disciplina, lealtà e rispetto della vita umana. La Difesa unisce il Paese dentro e fuori i confini, contribuendo alla pace e alla stabilità internazionale. Quando parlo di Difesa, penso sempre anche alle famiglie delle donne e degli uomini in uniforme, un elemento essenziale e troppo spesso dimenticato. Le famiglie sono un pilastro silenzioso del servizio: sostengono, accompagnano, condividono fatiche e preoccupazioni, mantenendo saldo il legame con chi serve lontano dai propri affetti.
Il sacrificio delle famiglie non è meno importante di quello di chi indossa la divisa e non può essere scordato. Senza di loro, il servizio delle Forze Armate non sarebbe lo stesso. Onorarle significa riconoscere il peso delle loro rinunce, la forza della loro presenza, l’importanza del loro amore e della loro pazienza. Essere la forza che unisce significa incarnare un ideale condiviso di solidarietà. La Difesa non è solo protezione dello Stato: è testimonianza di ciò che possiamo fare insieme, quando responsabilità individuale e collettiva si fondono, quando il servizio diventa vocazione. È la capacità di ascoltare, comprendere, aiutare, tendere la mano, tradurre i valori in azioni e le azioni in fiducia, sicurezza e coesione. Il 4 novembre celebriamo tutto questo.
La Difesa italiana non è solo reparti e strumenti: è una comunità viva, che unisce l’Italia ai suoi valori più profondi, costruisce ponti tra passato e presente, tra memoria dei Caduti e nuove generazioni. È la forza che rende l’Italia capace di proteggere, sostenere, ispirare. A voi, soldati, marinai, avieri, carabinieri, personale civile della Difesa, va il mio grazie più sincero; siete l’immagine dell’Italia che serve, che protegge e che difende. Un’Italia che crede nel valore della pace, della solidarietà e della responsabilità. Vi giunga il mio più sincero ringraziamento – e lo dico con orgoglio e riconoscenza - per ciò che fate, per come lo fate, per la responsabilità che portate ogni giorno. E a voi, famiglie, va un ringraziamento altrettanto profondo: il vostro sostegno, la vostra presenza, la vostra pazienza sono parte integrante della nostra forza e della nostra coesione.”
Questo messaggio, pronunciato in occasione della ricorrenza del 4 novembre, rappresenta un tributo sentito e profondo alla missione delle Forze Armate italiane e al loro ruolo insostituibile nella difesa dei valori democratici e della pace. Un richiamo alla memoria, alla responsabilità e alla solidarietà che unisce il Paese.














