La notizia, anticipata da La Stampa, riporta l’attenzione sui legami tra la ’ndrangheta e il Ponente ligure. A Ventimiglia i carabinieri del Ros hanno arrestato Domenico Saverino, 55 anni, originario di Taurianova, nell’ambito di una vasta operazione antimafia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. L’uomo, conosciuto come venditore ambulante di frutta e verdura, secondo l’accusa era invece parte della cerchia ristretta di fiducia della cosca Piromalli di Gioia Tauro.
L’arresto rientra in un’operazione più ampia, che ha portato a 26 misure cautelari in diverse località italiane, colpendo duramente la storica organizzazione calabrese. Tra i fermati figura anche Pino Piromalli, detto “Facciazza”, ottantenne boss tornato al comando della cosca dopo oltre vent’anni di carcere.
Le indagini hanno documentato come, una volta riconquistata la libertà, avesse avviato una riorganizzazione interna, recuperando vecchie regole di affiliazione e rafforzando i legami con uomini di fiducia operativi fuori dalla Calabria.
Saverino, da anni presente a Ventimiglia, era già emerso in precedenti inchieste. Il suo nome compariva nelle intercettazioni legate al processo “La Svolta” del 2017, che aveva certificato la presenza di una “locale” di ’ndrangheta in città. Secondo la procura, il commerciante non era una figura secondaria, ma un esecutore di ordini e direttive, incaricato di curare interessi patrimoniali e di fare da tramite nelle compravendite, oltre a rappresentare un canale di approvvigionamento di armi.














