Nuovo capitolo nello scontro politico sulla pratica edilizia di via Levà a Taggia. Dopo le tre interrogazioni urgenti presentate in Consiglio comunale dal consigliere Gabriele Cascino (Progettiamo il Futuro), sono arrivate le risposte scritte. A firmarle non è stata direttamente l’assessore all’Urbanistica Laura Cane, ma il responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia, l'architetto Giulio Marino, che ha ricostruito i passaggi amministrativi e tecnici della vicenda.
Cascino ha però definito le risposte “insufficienti nella forma e nella sostanza”. Nel primo caso, contesta che l’assessore si sia limitata a firmare una lettera di accompagnamento senza sottoscrivere il documento di risposta, tanto da chiedere un parere al Prefetto sulla correttezza della procedura. Nel merito, parla di contenuti “carenti e contraddittori” rispetto alla documentazione già in suo possesso, ribadendo l’intenzione di indicare l’assessore come testimone in giudizio.
La relazione tecnica, allegata alle risposte, chiarisce che il permesso di costruire n. 9517, intestato alla società C.M.G., era stato rilasciato nel 2019 a seguito della deliberazione di Giunta n. 53 del 7 marzo 2019. Con quell’atto, l’amministrazione aveva accettato – in applicazione dell’articolo 8 della L.R. 49/2009 (cosiddetto Piano Casa) – la monetizzazione delle opere di urbanizzazione, per un importo di 300 mila euro, anziché la loro esecuzione diretta. La somma era stata rateizzata in sette tranche. L’ultima rata, da 60.480 euro e con scadenza fissata al 2 agosto 2022, è stata pagata solo il 22 maggio 2024, seguita il giorno dopo dal versamento degli interessi legali maturati, pari a 3.984,17 euro.
L’ufficio evidenzia che il credito era garantito da una polizza fidejussoria e che non è applicabile la sanzione prevista dall’articolo 42 del DPR 380/2001, in quanto si tratta di “extra oneri” stabiliti dall’amministrazione con criteri diversi da quelli parametrici e tabellari. La mancata stipula di una convenzione urbanistica, prevista in caso di demolizione e ricostruzione, viene giustificata con la scelta della Giunta di monetizzare le opere.
Va anche ricordato che, secondo la comunicazione di trasmissione, la risposta a una delle tre interrogazioni urgenti (protocollo n. 24549/2025) era già stata fornita dal sindaco Mario Conio direttamente in aula durante la seduta del 31 luglio.
Dal canto suo, l’assessore Cane precisa di aver chiesto agli uffici di predisporre la relazione “in quanto le tre interrogazioni riguardavano aspetti tecnici e fatti avvenuti quando non ero assessore né facevo parte della giunta”.
La partita politica e istituzionale resta aperta: Cascino conferma di ritenere la risposta ricevuta carente e poco chiara, sia sul piano formale sia su quello sostanziale. Per questo annuncia di voler proseguire la sua azione, portando la vicenda nelle sedi opportune al fine di "ottenere risposte definitive".














