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Attualità | 11 agosto 2025, 12:21

Sanremo: allagamenti in caso di piogge e mancato ascolto da parte del Comune, gli imprenditori di Valle Armea si sentono abbandonati

Il caso riguarda un intervento da eseguire sul torrente ma vengono tirati in ballo molti altri problemi

La curva pericolosa di via Armea

La curva pericolosa di via Armea

Imprenditori di Valle Armea a Sanremo sul piede di guerra per un problema che si sta verificando da tempo sull’omonimo torrente e per la richiesta, ancora non soddisfatta, di un sopralluogo da parte dell’ufficio ambiente del Comune.

Gli imprenditori, infatti, hanno segnalato una situazione legata ad una tubazione che ha creato allagamenti a diverse attività, bloccando lo svolgimento del proprio lavoro, ma soprattutto la sicurezza dello stesso. Da tempo hanno chiesto un incontro per decidere come intervenire.

“Non chiediamo soldi o interventi al Comune – ci hanno detto - ma solo la possibilità di sistemare una tubazione in uscita sul torrente che in questo momento è rivolta a Nord e, quando piove, entra acqua arrivando fino ai piazzali creando difficoltà nello svolgimento delle nostre attività. In questi mesi di caldo e scarse o assenti precipitazioni, abbiamo chiesto di intervenire visto che il torrente non è pieno ma, senza risposte”.

Valle Armea, lo ricordiamo, è il centro industriale della città dei fiori, dove molte piccole, medie e grandi imprese hanno trovato la loro collocazione, dando lavoro a centinaia di persone. “Ci sentiamo lasciati soli – proseguono gli imprenditori – senza dimenticare che non siamo stati considerati nemmeno per il piano asfalti. Quando piove, chi viene a lavorare in moto spesso non riesce a passare per la quantità di pozzanghere, rischiando gravi infortuni. Non abbiamo mezzi pubblici se non per il carcere e, quindi, ognuno deve adeguarsi con i propri mezzi”.

Gli imprenditori di Valle Armea lamentano anche il mancato intervento per sistemare la doppia curva pericolosa, per la quale due anni fa vennero stanziati 250.000 euro: “Non sono stati mai avviati i lavori – terminano - e, ogni giorno, ci sono mezzi che si incastrano. Ci era stato detto che la cifra non era sufficiente e, negli ultimi tempi ne sono però stati stanziati solo 200mila. Siamo delusi e scoraggiati in una zona dove non siamo ascoltati e dove non è facile operare”.

Carlo Alessi

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