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Economia | 14 luglio 2025, 16:59

Logistica green: come rendere il trasporto su gomma più sostenibile (e comunicarlo al mercato)

L'industria dei trasporti e della logistica si trova a un bivio. La crescente pressione normativa, unita a una sempre più marcata sensibilità dei consumatori verso le tematiche ambientali, impone un cambio di paradigma.

Logistica green: come rendere il trasporto su gomma più sostenibile (e comunicarlo al mercato)

Le aziende di autotrasporto sono chiamate a evolvere ed integrare la sostenibilità come leva strategica per la competitività. Abbracciare la logistica green non è più una scelta opzionale, è diventata una necessità per prosperare in un mercato che premia le pratiche virtuose. Il percorso verso la decarbonizzazione del trasporto su gomma si articola attraverso azioni concrete, misurabili e comunicabili, che trasformano un obbligo in un'opportunità di crescita e differenziazione. L'obiettivo è chiaro: ridurre l'impronta di carbonio e costruire un vantaggio competitivo duraturo.

Ottimizzazione delle operazioni: la prima leva per la sostenibilità

Il primo ambito di intervento per un'azienda di autotrasporto che punta alla sostenibilità riguarda l'efficienza operativa. Una gestione ottimale delle flotte si traduce in una riduzione diretta dei consumi di carburante e, di conseguenza, delle emissioni di gas serra. L'analisi e la pianificazione dei percorsi sono attività stressanti. Software avanzati di gestione delle flotte analizzano variabili come il traffico in tempo reale, le condizioni stradali e le pendenze per elaborare l'itinerario più efficiente. Evitare chilometri superflui, congestioni e tratti stradali che inducono a consumi elevati ha un impatto immediato e tangibile.

Un altro elemento è la gestione del carico. Massimizzare la saturazione dei veicoli, evitare viaggi a vuoto o con carichi parziali, è una pratica essenziale. Strategie come il groupage o il backhauling (carico di ritorno) sono soluzioni efficaci per aumentare il load factor e abbattere le emissioni per unità di merce trasportata.

L'adozione di veicoli modulari o di semirimorchi a capacità maggiorata può ulteriormente contribuire a tale scopo e diminuire il numero di viaggi necessari per movimentare lo stesso volume di merci.

La manutenzione predittiva dei mezzi gioca anch'essa un ruolo di primo piano: pneumatici alla corretta pressione, motori efficienti e aerodinamica ottimale sono tutti fattori che concorrono a limitare i consumi e, con essi, l'impatto ambientale.

Il fattore umano: formazione e stile di guida eco-efficiente

Il comportamento dell'autista al volante incide in modo significativo sui consumi di un mezzo pesante. Per tale ragione, la formazione del personale viaggiante è una delle azioni più proficue per promuovere una logistica sostenibile. Programmi di training specifici, noti come "eco-driving", istruiscono i conducenti ad adottare uno stile di guida più fluido e previdente. L'obiettivo è minimizzare le accelerazioni brusche e le frenate improvvise, sfruttare l'inerzia del veicolo e mantenere una velocità costante e moderata.

L'adozione di tali tecniche può portare a una riduzione dei consumi di carburante che si attesta tra il 5% e il 15%, un risultato di notevole valore su larga scala. Gli autisti vengono formati sull'utilizzo corretto dei sistemi di bordo, come il cruise control adattivo, e sulla gestione ottimale del motore, mantenendolo nel regime di coppia più favorevole. La consapevolezza dell'impatto delle proprie azioni responsabilizza il conducente, che diventa un attore protagonista del processo di sostenibilità aziendale. Incentivare i comportamenti virtuosi attraverso sistemi di premialità basati su specifici KPI (Key Performance Indicators) di guida può rafforzare ulteriormente l'efficacia di tali programmi.

Misurare per migliorare: il valore dei dati nella sostenibilità

Affermare di essere un'azienda sostenibile senza poterlo dimostrare con dati certi è un esercizio di stile poco credibile. La misurazione accurata delle performance ambientali è il presupposto per qualsiasi strategia di logistica green che voglia essere efficace e comunicabile. Per calcolare e certificare la riduzione delle emissioni di CO2, è indispensabile disporre di parametri chiave. Dimostrare di aver ridotto le emissioni richiede dati precisi su chilometri percorsi e consumi. Il punto di partenza per una raccolta dati attendibile è l'adozione di tecnologie specifiche.

L'installazione di un sistema di localizzazione satellitare automezzi è il primo passo per ottenere una visione chiara e dettagliata delle operazioni. Tali sistemi oltre a tracciare la posizione dei veicoli in tempo reale, raccolgono una mole di dati preziosi: chilometri effettivi percorsi, tempi di sosta, velocità media e, soprattutto, dati telemetrici provenienti dalla centralina del veicolo (CAN bus).

L'analisi di tali informazioni svela le inefficienze, individua le aree di miglioramento e costruisce lo storico necessario per valutare i progressi. I dati raccolti sono la base per calcolare l'impronta di carbonio secondo standard riconosciuti, come la norma UNI EN 16258, e per valorizzare gli sforzi compiuti in termini di sostenibilità.

La tecnologia come abilitatore: flotte connesse e carburanti alternativi

L'innovazione tecnologica è la più grande alleata della logistica green. Oltre ai sistemi di localizzazione, le moderne flotte di autotrasporto possono beneficiare di una serie di soluzioni avanzate. I software di fleet management integrano i dati provenienti dai veicoli con le informazioni sugli ordini di trasporto, automatizzano la pianificazione e ottimizzano l'assegnazione dei viaggi. Algoritmi intelligenti elaborano scenari complessi per suggerire la combinazione veicolo-autista-percorso più efficiente dal punto di vista economico ed ecologico.

Parallelamente, l'industria compie passi da gigante nello sviluppo di motorizzazioni a basso impatto ambientale. Sebbene il diesel rimanga la soluzione prevalente, si affacciano sul mercato alternative sempre più valide. Il Gas Naturale Liquefatto (GNL) e il Biometano sono opzioni mature che abbattono significativamente le emissioni di CO2 e di altri inquinanti come gli ossidi di azoto (NOx) e il particolato. L'elettrificazione muove i primi passi anche nel trasporto pesante, soprattutto per le tratte a medio e corto raggio, e promette di azzerare le emissioni locali. La scelta della tecnologia di trazione più adatta dipende dalle specifiche esigenze operative, ma la scoperta di carburanti alternativi è un passaggio obbligato per una visione a lungo termine della sostenibilità.

Comunicare la sostenibilità: trasparenza e vantaggio competitivo

Aver implementato azioni concrete per ridurre il proprio impatto ambientale è solo una parte del lavoro. L'altra, altrettanto strategica, è saperlo comunicare in modo efficace al mercato. In un contesto B2B, i committenti sono sempre più attenti alla sostenibilità della loro catena di fornitura. Dimostrare con dati certificati di aver ridotto le emissioni di CO2 può diventare un elemento di differenziazione decisivo in fase di gara d'appalto.

La comunicazione deve essere trasparente, basata su dati reali e verificabili. La redazione di un bilancio di sostenibilità o di un report ambientale è uno strumento eccellente per presentare in modo strutturato le performance e gli obiettivi dell'azienda.

La certificazione delle emissioni, ottenuta tramite enti terzi accreditati, conferisce autorevolezza e credibilità alle affermazioni. La trasparenza oltre a rafforzare la reputazione aziendale, costruisce un rapporto di fiducia con i clienti, che vedono nell'azienda di trasporti un partner affidabile e responsabile, capace di contribuire al raggiungimento dei loro stessi obiettivi di sostenibilità. Comunicare il proprio impegno green significa trasformare un costo in un investimento e un adempimento in un potente strumento di marketing e posizionamento strategico.









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