Una vela greca che solca il tempo, una catapulta che lancia sassi nel silenzio dei secoli, una nave vichinga pronta a solcare mari mitici. È un vero e proprio viaggio nell’ingegno quello che si può compiere a Villa Nobel, dove ieri sera è stata inaugurata Intelligenza Manuale, da Omero a Leonardo: viaggio nell’ingegno, la mostra personale di Antonio Mascolo. Artista, artigiano, narratore silenzioso che affida al legno e alla precisione della mano il compito di evocare ciò che fu. Quaranta opere, tutte in scala, tutte nate da anni di studio, curiosità e amore per la storia dell’umanità. Dai disegni di Leonardo da Vinci fino alle navi dell’antico Egitto, dalle macchine greche descritte nei poemi omerici fino alle imbarcazioni vichinghe, Mascolo ha trasformato la sapienza degli antichi in bellezza tangibile.
Il suo è un sapere che non nasce nelle accademie, ma nei silenzi delle biblioteche della Lucania — o Magna Grecia, come lui ama chiamarla — dove per anni ha sfogliato libri, annotato proporzioni, decifrato modelli. Un percorso cominciato da bambino, nel borgo medioevale di Irsina, in provincia di Matera, dove in bottega con il nonno e il fratello maggiore respirava l’odore del legno e delle colle naturali. Gli bastavano uno scarto di legno e un pezzo di stoffa per costruire le sue prime navi, poi fatte navigare nei piccoli corsi d’acqua vicino casa. Un gioco, sì, ma già lì c’era il seme di quella che sarebbe diventata una missione: restituire forma e anima a ciò che è stato.
Ogni modellino in mostra è il risultato di pazienza, studio e manualità. Un’“intelligenza delle mani” che non copia, ma rielabora, traduce, ricrea. Mascolo, figlio di una tradizione ebanista e liutaia, ha impiegato oltre trent’anni per costruire la sua personale “flotta della memoria”, e adesso la offre agli occhi e al cuore dei visitatori, in un percorso che è insieme storico, artistico e profondamente umano. L’inaugurazione, svoltasi in una Villa Nobel gremita e suggestiva, ha visto la presenza del sindaco di Sanremo Alessandro Mager, ma soprattutto quella di tanti curiosi, famiglie, appassionati di storia e bellezza. E, tra le teche illuminate e i riflessi delle opere, si poteva percepire qualcosa di più di una semplice esposizione: un sentimento di gratitudine verso la manualità, troppo spesso relegata a margine nell’epoca del digitale.
Intelligenza Manuale non è solo una mostra. È un invito a rallentare, ad ascoltare il legno che si lascia plasmare, a scoprire come dietro ogni macchina, ogni nave, ogni progetto, ci sia stato sempre un uomo, un’idea, un sogno. È la celebrazione di un sapere che ha attraversato i secoli, e che nelle mani di Antonio Mascolo ha trovato un nuovo, delicato battito. E forse, come diceva proprio Leonardo, "ogni nostra cognizione principia da sentimenti". Questa mostra, senza dubbio, ne è la prova.