L’abbiamo chiamata la ‘guerra dei marchi’ e, dopo quelli del Comune e della Rai, ieri è arrivata la registrazione del ‘FestivalDellaMusicaItaliana’ da parte di Vincenzo Russolillo, patron di ‘Casa Sanremo’ che si occupa anche dell’organizzazione di ‘Tra palco e città’, ovvero le manifestazioni collaterali al Festival della Canzone.
Questa mattina è intervenuto l’Assessore al Turismo del comune di Sanremo, Alessandro Sindoni, che ha evidenziato la tranquillità in merito da parte dell’amministrazione: “Al momento nulla è stato registrato ma, di fatto, c’è un tentativo di registrazione in atto. La nostra decisione è arrivata dopo la decisione presa in Giunta per produrre la manifestazione di interesse per la manifestazione. Si tratta di un marchio assai confondibile con il nostro mai i rapporti con Russolillo sono ottimi e, come dichiarato ieri al vostro giornale, lui stesso ha confermato di poterlo tranquillamente cederlo a titolo gratuito. Penso che, comunque, sia difficile che un soggetto ‘terzo’ possa registrare un marchio così, assai confondibile col nostro. Al momento, comunque, preferisco pensare al Festival e non ai marchi”.
Domani inizia un mese importante per la kermesse canora, tra la manifestazione di interesse del 19 maggio e il pronunciamento del Consiglio di Stato del 22: “C’è sicuramente attesa e tensione visto che siamo ‘sub judice’. Ti aspetti un responso e, magari ne arriva un altro, forse con scenari differenti. C’è chi spera in una cosa e chi nell’altra, mentre noi speriamo di avere il 19 una proposta. Non dimentichiamo che il Festival sembra lontano ma è vicinissimo e, dopo maggio partirà una fase negoziale particolarmente difficile. Siamo fiduciosi che tutto possa andare per il meglio, ma spero che la vicenda termini al più presto. Noi, lo ricordiamo, ci siamo semplicemente adeguati ad una sentenza del Tar, al seguito della quale ci è arrivata una diffida ad adempiere alla stessa. Se non lo avessimo fatto ci saremo ritrovati con il ‘giudizio di ottemperanza’ ed un giudice amministrativo lo avrebbe fatto per conto nostro. Noi l’abbiamo prodotta con estremo equilibrio con cifre proporzionate, che prevede ovviamente un punto da cui salire (6,5 milioni)”.
In questi mesi vi siete sentiti con la Rai? “Non ci sono e non ci devono essere. E non abbiamo mai avuto contatti con l’Ente di Stato vista anche la gara che è in atto. Poi magari tutto si risolverà con la presentazione di un unico ‘attore’ ma, se ne fossero di più noi non possiamo avere contatti diretti con uno di questi”.
C’è preoccupazione per il 22 maggio? “Ci aspettavamo i diversi ricorsi e la partita non è ancora terminata. E’ un mese caldo ed è sicuramente un match a scacchi ed ora siamo a metà gara. Ci auguriamo che possa concludersi positivamente per il nostro comune ma, al di là delle tante ‘sparate’ di altre città non dimentichiamo la fine che hanno fatto Miss Italia o Castrocaro senza la loro sede storica. Il marchio e il format funzionano se vengono fatti a Sanremo e, chi lo organizzerà sa benissimo che si può fare solo qui, anche in funzione della crescita esponenziale che ha avuto negli ultimi anni. Sicuramente la Rai ha avuto, negli anni scorsi, l’idea di portarlo a Roma ma siamo certi che anche l’Ente di Stato ha compreso dell’importanza che la manifestazione ha qui”.
Qualche busta è già arrivata? “Non lo so ma penso che arriveranno negli ultimi giorni. Ad oggi però lo escludo, visto che partecipare ad una gara del genere non è certo una passeggiata, con un progetto artistico che deve essere depositato. Non è nemmeno da escludere che, chi si presenta voglia mettere sul tavolo un progetto artistico diverso da quello attuato fino a quest’anno. E’ importante che, comunque, il 22 maggio il Consiglio di Stato si esprima in modo che noi si possa cominciare a lavorare”.