Il prossimo 7 dicembre, in contemporanea con la riapertura della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, verrà solennemente inaugurata la facciata restaurata del Duomo di Badalucco. Non è dato sapere se la coincidenza sia stata voluta dalle autorità religiose e certamente i due eventi non sono paragonabili. La famosa chiesa francese era stata semidistrutta da un incendio, tragico, visto in diretta mondiale il 15 aprile del 2019.
Il Duomo di Badalucco, dopo alcuni crolli di elementi della facciata, durante un nubifragio, nel 2020, venne transennato e quindi, dopo due anni, venne totalmente ricoperto da ponteggi. Fu necessario perché i crolli avevano rivelato tutta una serie di debolezze, essenzialmente di superficie, dovute all’incuria del tempo. La chiesa dedicata a Santa Maria Assunta e San Giorgio, terza per grandezza nella diocesi, è sede della Parrocchia che comprende le sette chiese di Badalucco e alcune altre di frazioni.
“Il 7 dicembre alle 15.30 – spiega il parroco Don Giuseppe Madani, originario dell’India, arrivato nel settembre 2023, dopo un lungo ministero a Napoli – sua eccellenza il Vescovo Antonio Suetta impartirà la benedizione alla facciata totalmente restaurata dopo un anno di lavoro intenso da parte di operai e professioniste altamente qualificate nel restauro conservativo. Nei prossimi giorni verrà restaurato il portone nord insieme alle parti più basse della facciata. Tutto sarà pronto sicuramente per la benedizione del presule. Dopo la cerimonia, all’interno del tempio, si svolgerà una Messa solenne, che sarà particolarmente curata e partecipata”.
Una facile previsione, perché il tempio riapparso dal velo pesante dei ponteggi, è oggi il principale argomento di discussione a Badalucco e non c’è persona che non abbia detto la sua. Essenzialmente i giudizi sono entusiastici. Il Duomo realizzata in stile Barocco dal 1683 al 1691, con importanti modifiche nel1834, è riemerso in tutta la sua magnificienza originaria. Le pareti cangianti e tenui, dal colore rosa cipria all’antico, con stretti intermezzi tra il giallo e l’arancione tenue, nonchè larghi spazi bianchi dedicati alle nicchie delle statue, danno una luminosità incredibile, bellissima, inedita all’intera piazza.
Il tempio indubbiamente ora diventerà ancora di più un centro dell’affezione religiosa dei bauchegni, ma anche una tappa importante della cultura del paese del Buon vivere, recentemente entrato a far parte dell’esclusivo club dei Borghi più belli d’Italia. Il barocco della facciata, ora in tutto il suo ritrovato splendore, corrisponde a veri tesori interni, la struttura è composta da un'unica grande aula a pianta ellittica e conserva una scultura lignea di Anton Maria Maragliano raffigurante la Madonna ed un gruppo di angeli della scuola del Bernini. Sono inoltre conservate diverse opere pittoriche databili dal XVII al XVIII secolo, quali un pregiato dipinto di Francesco Maria Narice del 1756 raffigurante l'Assunzione della Vergine. Mentre nella sacrestia sono presenti tele del XVI secolo del pittore Francesco Brea.
Per l’esecuzione dei lavori, durati circa un anno, si dovette attendere la copertura del costo preventivato, che si aggira sui 384 mila euro. i finanziamenti sono stati garantiti dal Ministero della Cultura, dalla Conferenza Episcopale Italiana e da proventi della vendita di immobili da parte della parrocchia. Gli abitanti di Badalucco hanno partecipato con una marea di contributi volontari grandi e piccoli. C’è stato poi un benefattore, rimasto volutamente ignoto, che ha fatto pervenire al vescovo un assegno di ben 50mila euro.
Certo Badalucco non è Parigi, ma l’affettività per i valori cristiani è identica e costituisce una chiave di lettura di culture che derivano dallo stesso ceppo cristiano, dalla notte dei tempi, e restano salde nei loro valori, nonostante tutto.