“E’ ferma intenzione dell’Amministrazione comunale, in linea con quanto sostenuto in diverse occasioni durante la campagna elettorale, proseguire e terminare tutte le opere avviate”.
Sono le parole del Sindaco, Alessandro Mager, in relazione soprattutto al Palazzetto dello Sport di Pian di Poma. Un argomento trattato nei giorni scorsi dal nostro giornale (QUI), che ha evidenziato i problemi che il progetto sta vivendo, in particolare per il nuovo stop ai lavori per i noti problemi di aumento dei costi.
“Si tratta di una infrastruttura di importante prospettiva per il territorio e per le realtà associative sportive cittadine – termina il Sindaco -ed è alla mia attenzione ma anche dell’assessore ai lavori pubblici e degli uffici comunali preposti, al fine di superare problematiche di carattere prevalentemente giuridico e burocratico”.
Quella di Pian di Poma è un’opera attesa da decenni, ma che rischia di allungare l’elenco delle incompiute. Il problema è che i costi sono esplosi rispetto alle previsioni originarie, soprattutto a causa del vertiginoso rincaro delle materie prime addebitato (almeno nella prima fase) ai pesanti riflessi della guerra in Ucraina.
L’impresa Giò Costruzioni, subentrata a capo del nuovo raggruppamento dopo la risoluzione contrattuale con Sicrea decisa da Palazzo Bellevue, ha presentato un conto salatissimo per far avanzare i lavori: circa 3,6 milioni in più, di cui 2,2 milioni per la revisione-prezzi e il resto per presunti errori di valutazione che sarebbero contenuti nei calcoli di spesa all’interno del capitolato d’appalto con cui si è arrivati al primo colpo di piccone, due anni e mezzo fa.
Il Sindaco Mager ha voluto prima conoscere i rappresentanti della Giò Costruzioni (tra l’altro, ha cambiato management) ed il resto della nuova Ati, di cui fa parte una banca con il ruolo di finanziatrice del progetto. Poi si è confrontato con i legali dello studio genovese Vallerga&Partner ai quali il Comune ha affidato la propria tutela.
La nuova amministrazione dovrà anche affrontare pure la causa intentata da Sicrea per la risoluzione del contratto, decisa dall’ufficio comunale competente nel novembre 2022, dopo aver constatato che in 10 mesi abbondanti i lavori erano arrivati appena al 15% del totale. Sono in ballo presunti danni milionari chiesti da una parte (l’impresa) e dall’altra (il Comune).
Il progetto, lo ricordiamo, prevede un edificio su tre livelli, con una grande palestra polivalente (per basket e volley), una per il fitness e doppia per le arti marziali, oltre a due piscine (da 25 e 16,50 metri di lunghezza) e alle tribune. Infine: un bar, 133 posti auto, 3 per i bus e 38 per le moto.