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Attualità | 08 giugno 2023, 11:25

Nuovo punto di accoglienza diffusa a Ventimiglia, firmato protocollo d'intesa tra il prefetto Romeo e il sindaco Di Muro (Foto e video)

Sopralluogo presso il nuovo Pad in via San Secondo vicino alla Caritas

Nuovo punto di accoglienza diffusa a Ventimiglia, firmato protocollo d'intesa tra il prefetto Romeo e il sindaco Di Muro (Foto e video)

Primo incontro istituzionale tra il prefetto Valerio Massimo Romeo e il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro. Si è svolto, questa mattina, presso l’ufficio del primo cittadino. "Immigrazione e sicurezza un connubio che i nostri cittadini conoscono bene. È un rapporto difficile, una convivenza molto complicata, commercianti da una parte e migranti dall'altra. È una priorità assoluta da affrontare. Cercheremo di avere un approccio pragmatico"- dichiara il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro.

Le interviste

Durante l'incontro si è parlato di accoglienza, dell’apertura del nuovo Punto di Accoglienza Diffusa in città ed è stato firmato e presentato il protocollo d'intesa alla presenza di autorità civili e militari e delle associazioni locali. "Nel protocollo di intesa sono ben definite le competenze del comune di Ventimiglia e della Prefettura. Dobbiamo garantire maggiore vivibilità ai cittadini" - sottolinea Di Muro - "Ci occuperemo comunque dell'accoglienza. A Ventimiglia i migranti arrivano e arriveranno. Il sindaco di Ventimiglia penso che debba avere piena conoscenza delle leggi nazionali per non eludere i cittadini. Da parte nostra saremo rigorosi con tutte le situazioni di illegalità, bivacco e degrado. Siamo già partiti. Il giorno dopo il mio insediamento abbiamo sgomberato l'accampamento abusivo alle Gianchette. Abbiamo saldato il cancello che porta al greto del Roja. Lavoreremo su progetti di riqualificazione urbana per quel quartiere".

"Il sindaco di Ventimiglia ha più bisogno di altri comuni perché è una città complessa, va considerata in tutti gli ambiti istituzionali" - dice il prefetto Valerio Massimo Romeo "Abbiamo accolto un'idea pensata con il commissario straordinario e oggi abbiamo sottoscritto con il sindaco il protocollo d'intesa su un flusso di migrazione diverso rispetto al resto del territorio nazionale. Stiamo facendo un'attività di assistenza che le associazioni di volontariato fanno già. Sul territorio nazionale sia su gestione ordinaria, accoglienza presso cas, sia straordinaria, che svolge il commissario, gli interventi sono rivolti a migranti giunti nel nostro territorio che hanno fatto richiesta di asilo in Italia. Coloro che sono su Ventimiglia, invece, non sono richiedenti di asilo ma sono persone che vogliono attraversare il confine francese perché vogliono andare da parenti o hanno la possibilità di lavorare ma chi non fa richiesta di asilo in Italia tecnicamente è clandestino. Su Ventimiglia si opera su migranti che vogliono lasciare la città, non fanno richieste di asilo. Siamo in una media tra 80 e 100 respingimenti al giorno alla frontiera al confine con la Francia. Ad aprile c'è stato un momento in cui c'è stato il più alto numero di respingimenti. Sia il sindaco che il prefetto devono avere un approccio diverso, che riguarda i clandestini. Il protocollo è un'azione che ha un unico scopo: umanitario. Noi abbiamo chiuso l'alveo del fiume Roja perché eravamo obbligati a farlo. Ho chiesto un monitoraggio quotidiano sulla presenza di migranti sul fiume Roja. I vigili del fuoco e l'Asl hanno fatto sopralluoghi di monitoraggio ed è stata riscontrata la presenza di donne e bambini piccoli oltre a uomini in una situazione incompatibile e invivibile soprattutto dal punto di vista igienico-sanitaria, inoltre, era insostenibile e nociva per la salute di chi viveva lì. Vi erano roditori che entravano nelle loro tende ed è stata riscontrata pure una colonia di cinghiali. Non si potevano lasciare quelle persone in questa situazione. Se fosse successo qualcosa sarebbe stato responsabile il sindaco. Noi non possiamo sapere se le condizioni meteo, anche durante l'estate, avrebbero potuto creare 'una bomba d'acqua' e creare una situazione simile a quella verificatasi in Emilia-Romagna, in caso quelle persone sarebbero morte. Con la chiusura dell'alveo sono più tranquillo. Alla frontiera ho fatto mettere un modulo che le persone devono compilare per spiegare il motivo per cui vogliono superare il confine. Giuridicamente non si può cercare un immobile per queste persone. Sono pronto ad accogliere tutte le proposte. La porta del mio ufficio è sempre aperta ma devono essere proposte fattibili per la legge. Non possiamo accettare clandestini e persone che vivono in quello stato sul fiume e così abbiamo pensato ad un punto di appoggio: il Pad. Per i giorni necessari per superare la frontiera le persone, donne, uomini e bambini avranno un tetto sotto il quale potranno stare il tempo necessario. E' l'unica idea giuridicamente fattibile. Il Ministero ci darà fondi per un sostegno immediato. Tra le attività del Pad si può fare anche la richiesta di asilo. Ho fatto bando di gara per più di mille posti, 800 per quelli esistenti e 700 per nuovi arrivi. Lo scopo dei Pad è evitare che si creano bivacchi in città".

In seguito, il Prefetto e il Sindaco hanno svolto un sopralluogo presso il nuovo P.A.D sito in via S. Secondo, vicino alla Caritas. "Si tratta di una prima sperimentazione di sei mesi. Non ci sono oneri a carico della gestione comunale. Nel momento in cui andiamo ad aprire la struttura è necessario che ci sia controllo dell'area prospicente. Accoglienza da una parte e rigore dall'altra. Inauguriamo anche un tavolo tecnico operativo con la Prefettura per creare una Ventimiglia sicura. Nei prossimi giorni gli uffici di comune e prefettura valuteranno le azioni da intraprendere per permettere alla nostra amministrazione di essere più incisiva- commenta il sindaco Flavio Di Muro - "Abbiamo disposto una pulizia davanti al piazzale della Caritas. Sono due giorni che lavoriamo per garantire decoro in quella zona di San Secondo".

Elisa Colli

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