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Attualità | 25 gennaio 2023, 07:04

Per una settimana gli studenti dell'Alberghiero di Taggia alla guida di un hotel a Bormio, ecco com'è andata

Una esperienza formativa unica per 55 ragazzi, tra i 16 e i 18 anni, delle classi terze, quarte e quinte, accompagnati da sei professori.

Per una settimana gli studenti dell'Alberghiero di Taggia alla guida di un hotel a Bormio, ecco com'è andata

Per un settimana l'Hotel Craem di Bormio è stato gestito dai ragazzi dell'Istituto Alberghiero di Taggia. Una esperienza formativa unica per 55 ragazzi, tra i 16 e i 18 anni, delle classi terze, quarte e quinte, accompagnati da sei professori.  

L'attività è stata reintrodotta un anno fa dall'Istituto Ruffini e in particolare dalla dirigente Maria Grazia Blanco. Per i ragazzi, questa settimana, rappresenta la possibilità di confrontarsi con il mondo lavorativo di domani. Di giorno in giorno, gli studenti si occupano di accoglienza, servizio in cucina e sala: un impegno a 360 gradi per garantire il funzionamento di una struttura alberghiera.

"Si tratta di un progetto che richiede mesi e mesi di preparazione e per il quale ringraziamo la dirigenza dell'Istituto Ruffini Aicardi che l'anno scorso ha colto le potenzialità di riproporre questa particolare attività e ci ha continuato a sostenere - ci spiega il prof. Livio Revello - Siamo fortunati perchè abbiamo trovato una struttura che ha permesso ai nostri studenti di essere utilizzata per un'intera settimana, non è così scontato soprattutto in questo periodo di alta stagione. Un periodo di tempo nel quale i ragazzi si cimentano nell'accoglienza alla reception, si occupano della preparazione di menù in linea con la tradizione culinaria locale e naturalmente il servizio in sala parte fondamentale di questa attività".

Come si svolge una giornata tipo durante questa settimana?

"I ragazzi devono imparare un po' a cavarsela anche da soli. Non sono più in famiglia e devono comportarsi con maturità. - sottolinea Revello - Si svegliano presto e tutto funziona esattamente come se stessero lavorando in un albergo e quindi alle dipendenze di qualcuno che ne valuta anche l'impegno e la performance. Oltre al lavoro si offre la possibilità di vivere anche l'ambiente circostante, in particolare sulle piste da sci e nei boschi. Si favorisce l'attività sportiva e all'aria aperta. Al pomeriggio, invece, i ragazzi si dedicano alla preparazione del servizio e seguire delle masterclass con personalità di spicco del panorama Horeca del territorio per accrescere la propria formazione e cultura".

Qual è la valenza di questa attività?

"In questo modo i ragazzi si confrontano con quello che potrebbe essere il loro lavoro da qui a qualche anno. Imparano a lavorare in gruppo e mostrano anche quelli che possono essere gli ambiti professionali per i quali sono più portati. Di base, il servizio deve funzionare e deve essere di alto livello. - ricorda - Noi come professori siamo lì per verificare il corretto andamento e valutare come viene eseguito e se serve correggere il tiro. Non è una gita ma una vera e propria esperienza formativa nel mondo del lavoro". 

Quale feedback avete ricevuto dai ragazzi? 

"Sono sempre entusiasti. Quest'anno c'erano anche molti studenti che avevano già partecipato l'anno scorso e hanno voluto riprovarci per vedere come andava e se erano migliorati. Così come successo nella passata edizione, alla fine della settimana, gli studenti sono stanchi ma soddisfatti e felici perchè si sono trovati per la prima volta a vivere sul campo quello che stanno imparando a scuola". 

Per il prossimo anno avete qualche sorpresa in mente?

"Innanzitutto sarà nostra premura iniziare a prepararci già per la prossima edizione di questo progetto. Ci piacerebbe portare i ragazzi a vivere di più le realtà economiche del territorio. Sarebbe interessante oltreché istruttivo far conoscere agli studenti le imprese locali che portano avanti tradizioni e mestieri che sono alla base di alcune delle più famose eccellenze enogastronomiche del luogo. Ci stiamo lavorando e siamo fiduciosi che nel 2024 si possa arricchire l'attività anche con questo tipo di esperienza" - conclude Livio Revello. 

Stefano Michero

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