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Attualità | 07 febbraio 2022, 11:00

I pesticidi fanno male a salute ed ambiente ma vengono ancora usati in agricoltura, Italia multata. Ecco cosa devi sapere

L’Italia viola le regole europee sul loro impiego, Evi (Europa Verde): “Sono soddisfatta che la Commissione abbia accolto il mio appello”

I pesticidi fanno male a salute ed ambiente ma vengono ancora usati in agricoltura, Italia multata. Ecco cosa devi sapere

La parola pesticidi è la traduzione del termine inglese ‘pesticides’, il termine italiano più corretto è prodotti fitosanitari, spesso chiamati anche antiparassitari, fitofarmaci o agro-farmaci: sono microrganismi o sostanze chimiche, sia naturali che prodotte industrialmente, utilizzati in agricoltura per eliminare tutto ciò che danneggia le piante coltivate e compromette la produttività del terreno e la qualità del raccolto.

Tuttavia una recente analisi di Legambiente sui residui dei pesticidi negli alimenti e sulle buone pratiche agricole rileva che l’impiego di sostanze chimiche di sintesi capaci di garantire elevati standard qualitativi, produttivi e di protezione contro piante infestanti, insetti e funghi è ancora estremamente diffuso benché sia stato dimostrato come non abbia contribuito in modo significativo alla riduzione della fame del mondo e sia invece responsabile d’impatti negativi sulla salute dell’uomo e degli ecosistemi.

Secondo Legambiente tali sostanze sono largamente utilizzate nonostante lo sviluppo di tecniche d’intervento e prevenzione alternative tra le quali l’applicazione di corrette pratiche di gestione agronomica, l’utilizzo di organismi competitori e l’applicazione di tecnologie innovative per minimizzarne gli impatti e ridurre i rischi associati.

Oltre a ciò un recente rapporto Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha evidenziato che in Italia si usano 114.000 tonnellate di pesticidi all’anno, sostanze che finiscono nel cibo che portiamo in tavola ogni giorno, ma anche nelle acque superficiali e sotterranee.

 

L’Italia ha disatteso l’obbligo che ha ogni Stato membro di revisionare ogni cinque anni il Piano nazionale sui pesticidi, che invece non viene adeguato dal 2014, per evitare di sottovalutare i danni, da tempo dimostrati, dei pesticidi sulla salute umana, soprattutto per i soggetti più vulnerabili come bambini e neonati per i quali rappresentano un pericolo concreto nello sviluppo cognitivo.

 

La risposta della Commissione all’interrogazione dell’eurodeputata Eleonora Evi (Europa Verde) è chiara: in occasione dell’audizione a marzo dell’anno scorso l’Italia aveva non solo adottato il piano d'azione nazionale con quattordici mesi di ritardo, ma aveva anche accumulato un ulteriore ritardo di circa due anni nell'adozione di quello riveduto che ad oggi non è stato ancora presentato dalle autorità italiane.

 

“Il ritardo dell’Italia è del tutto inaccettabile – dichiara Evi – e adesso a dirlo è anche la Commissione europea rispondendo alla mia interrogazione parlamentare <wbr></wbr>con la quale chiedevo di far luce su ciò e sulla relativa violazione circa l’utilizzo sostenibile dei pesticidi. Sono soddisfatta che il mio appello sia stato accolto, le autorità italiane sono così sollecitate a provvedere con urgenza affinché le regole europee trovino applicazione tempestiva ed efficace”.

C.S.

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