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Politica | 18 novembre 2021, 11:39

Rivieracqua è pronta per gestire l'ambito provinciale: entro fine 2021 la tariffa unica (Video)

Potrà essere tra 0,60 e 0,70 centesimi a metro cubo. Mangiante e Chiappori: "Pensiamo a sistemare tutti i problemi della provincia e a circa 400 milioni di investimenti nei prossimi 20 anni"

Rivieracqua è pronta per gestire l'ambito provinciale: entro fine 2021 la tariffa unica (Video)

Rivieracqua è pronta a gestire l’ambito unico provinciale. La conferma arriva dal Presidente, Gianalberto Mangiante e da uno dei componenti del Cda, Giacomo Chiappori, a pochi giorni dalla revoca del concordato del tribunale, della settimana scorsa.

“Il decreto – ha detto Mangiante - evidenzia cose importanti ed è un incipit fondamentale per il nostro futuro. Conferma che Rivieracqua ha raggiunto un equilibrio sul piano economico e che ora ci sta addirittura stretto. La società sta diventando da scheletro a una vera e propria società. Ha una struttura da 190 addetti con un fatturato di circa 40 milioni ed è una società che è in grado di gestire il mandato da gestore unico imperiese. Da tempo, come Cda, ci eravamo posti il problema che il concordato imbrigliava la crescita della società, che era obbligata a cheidere autorizzazioni per interventi straordinari. Stavamo cercando soluzioni alternative, che oggi sono le stesse che il tribunale ci chiede di trovare. Avevamo detto che avremmo pagato i debiti al 90%, percentuali altissime per qualsiasi concordato. Stiamo valutando, in modo da evitare corse preferenziali nei pagamenti, di riservarci la possibilità di un accordo di ristrutturazione, in modo che tutti vengano pagati nelle medesime condizioni e tempistiche. Saremo molto rigidi in questo per la tutela di tutto il ceto creditorio e incontreremo le associazioni di categoria, per spiegare loro questo nostro intendimento. Massimo rigore nel confronto di tutti per essere tutti trattati allo stesso modo”.

Si parla molto del tema di gestione tra pubblico e privato. Su questo Mangiante non ha dubbi: “Oggi Rivieracqua è pubblica e rispecchia le considerazioni del referendum. Nel corso della Conferenza dei Sindaci c’è stato un passaggio sull’ingresso del socio privato, per garantire una base di finanziamenti per circa 29 milioni, necessari per implementare le risorse finanziare che la società inizia a macinare, in base all’attuale posizione. Nulla vieta che possano esserci cambiamenti in merito, con i sindaci che possano rivedere la posizione. Noi non spingiamo per una soluzione o l’altra, ma fissando l’ingresso di 29 milioni, che siano pubblici o privati, questo alla società non cambia nulla. Noi dobbiamo avviare le procedure per il pagamento dei debiti per poter consegnare all’imperiese una società che sta in piedi. Oggi si parla di previsioni di budget finanziario e di forecast a tesi, che valgono per una società importante come Rivieracqua, ma che fino ad ora non erano possibili. Con Secom e Bordighera si completerà l’iter”.

“La revoca del concordato ha detto che Rivieracqua ha raggiunto la fase ottimale, finendo l’agonia”. Lo sostiene Giacomo Chiappori, componente del Cda, che prosegue: “Abbiamo il pacchetto per poter funzionare e la struttura c’è, arrivata dalle altre aziende. Le stiamo strutturando, mettendo in moto una macchina che ora sta camminando ma che, domani correrà. Oggi abbiamo la certificazione del tribunale , anche se tutto è iniziato male. Ci sono alcuni ‘fenomeni’ che oggi parlano, ma che hanno fatto agonizzare la società ai tempi e che avrebbero fatto partire prima Rivieracqua. Storie non ce ne sono: c’è la società che ha chiesto dei finanziamenti per poter fare degli investimenti importanti, in diverse zone, dimenticando quell’agonia che deve rimanere un ricordo. Per quanto riguarda il socio, pubblico o privato, la Conferenza dei Sindaci aveva approvato la scelta (tra il 30 e 49%). Io sono uno di quelli che crede di voler riportare ai primi cittadini la domanda, ovvero se si può andare verso la totale gestione pubblica. Io sono convinto su questa ipotesi, ma vedremo quella che sarà la decisione. Abbiamo rischiato il fallimento e dobbiamo ringraziare quei fornitori che lo hanno evitato, magari facendo un piano che li garantisca sul massimo possibile dei pagamenti che devono ricevere. Siamo alla fine del tunnel e, secondo me cominciamo a correre. Abbiamo il piano di investimento, la tariffa unica, un piano strutturato su incassi e spese”.

Uno de temi importanti è sicuramente il timore della tariffa unica e, su questo risponde nuovamente Chiappori: “Non è logico pagare l’acqua a 2 euro a metro cubo e chi 0,35. Se la Legge conferma che deve essere gestita a livello provinciale e potrebbe costare 0,60/0,70. Ma quello che è fondamentale la sistemazione di tubazioni ormai obsolete, che hanno bisogno di interventi urgenti. Rimane comunque il fatto che sarà il Commissario Checcucci, insieme ad Arare a trovare il prezzo medio corretto. Sarà un calcolo matematico, tenendo conto di una serie di parametri che non sono certo di Rivieracqua. Garantiamo che non c’è pericolo di ‘socializzazione’ del debito e che la tariffazione arriverà entro la fine del 2021”.

Mangiante e Chiappori hanno confermato che Rivieracqua potrà, nei prossimi 10/20 anni, investire 400 milioni e la tariffa unica prevede già il piano degli investimenti. Sulle cosiddette bollette impazzite Rivieracqua conferma che: “Abbiamo instaurato un numero di telefono per chiamare ma ci sono due ordini di errore. Uno riguarda l’eventuale doppia fatturazione ma, visti alcuni posticipi delle bollette, abbiamo anche confermato la possibilità di rateizzare”.

E terminano: “Vogliamo ringraziare tutti i dipendenti delle diverse società che hanno sempre lavorato in questi ultimi tempi, pur affrontando le ben note problematiche”. In totale i dipendenti dell’azienda saranno tra i 190 e i 200.

Carlo Alessi

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