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Eventi | 19 luglio 2021, 11:20

Riva Ligure: sabato sera appuntamento con 'Antiqua' in piazza Matteotti

Concerto per oboe e tromba dalle 21

Riva Ligure: sabato sera appuntamento con 'Antiqua' in piazza Matteotti

A Riva Ligure appuntamento sabato sera con la prima tappa ligure di 'Antiqua'. Appuntamento alle 21 in piazza Matteotti, Accademia del Ricercare.

Nei primi anni del XVIII secolo gli strumenti a fiato iniziarono ad assumere un ruolo sempre più importante, cominciando a mettere in discussione la fino ad allora quasi incontrastata supremazia solistica del violino. Questo passaggio trova spiegazione prima di tutto nel progressivo sviluppo delle risorse tecniche degli strumenti a fiato e poi nel fatto che la presenza di uno o più virtuosi contribuiva a dare prestigio alle corti, che nel giro di pochi anni diedero vita a formazioni di assoluta eccellenza come le orchestre di Dresda e di Mannheim. Per soddisfare le richieste degli aristocratici più attenti alla musica, i compositori dell’epoca scrissero un numero sempre maggiore di concerti per strumenti a fiato e per gruppi strumentali, come i concerti “per molti istromenti” di Antonio Vivaldi e i famosi Concerti Brandeburghesi di Johann Sebastian Bach.

Tra i compositori più attivi in questo campo vi fu Georg Philipp Telemann, che nel 1721 aveva assunto la carica di direttore della musica della potente città anseatica di Amburgo e che poteva contare su ricche committenze, che gli permisero di scrivere una vasta messe di opere di ogni genere. Nell’ambito strumentale Telemann si dedicò con pari profitto ai due generi più in voga dell’epoca, ossia il concerto in stile italiano, strutturato in tre o quattro movimenti dal carattere contrastante, e la suite alla francese, che comprende una sequenza di danze come l’allemanda, la giga, la sarabanda e la gavotta, preceduta da un preludio astratto. La presenza dei generi più emblematici delle due nazioni che in quel periodo si contendevano strenuamente da oltre un secolo il predominio continentale trova spiegazione nel fatto che la Germania – ancora frammentata in una molteplicità di piccoli stati in perenne contrasto tra loro – non aveva ancora sviluppato uno stile veramente nazionale, limitandosi spesso a inserire temi ed elementi autoctoni sui collaudati modelli italiano e francese.

Rispetto alla maggior parte dei suoi contemporanei, Telemann seppe sviluppare una scrittura in grado di esaltare al massimo grado le risorse tecniche ed espressive di tutti gli strumenti ai quali affidò un ruolo solistico, a partire dai legni, come il flauto dolce, il traversiere, l’oboe, il fagotto e lo chalumeau (predecessore del clarinetto), per arrivare agli ottoni, come la tromba e il corno, che in quel periodo venivano utilizzati negli ensemble strumentali più che altro per arricchire la tavolozza timbrica e per evocare atmosfere marziali e venatorie. Grazie alla sua profonda conoscenza della tecnica di questi strumenti, che aveva approfondito con impegno durante la giovinezza, il compositore di Magdeburgo garantì a tutti una piena dignità solistica sia sotto il profilo della cantabilità melodica sia nell’ambito della brillantezza virtuosistica, spianando loro la strada che li avrebbe portati a diventare protagonisti assoluti dei concerti del Classicismo viennese – a questo fine, giova ricordare che Mozart compose molti dei suoi concerti per fiati una decina di anni dopo la morte di Telemann, che scomparve nel 1767 all’età di 86 anni. Il compositore tedesco seppe tagliare i suoi concerti su misura per ogni strumento anche sotto l’aspetto melodico, offrendo loro una scrittura che ne sottolineava con grande naturalezza i pregi e le peculiarità espressive e inserendovi spesso – come sua inveterata abitudine – temi provenienti dalle tradizioni di diversi paesi, un mix irresistibile, che contribuisce a rendere queste opere tra le gemme più preziose del repertorio strumentale del pieno Barocco. 

A causa della pandemia di Covid-19 e le conseguenti misure di distanziamento da adottare, i posti disponibili saranno limitati, per cui l’ingresso ai concerti sarà possibile solo su prenotazione telefonando al numero 366/1791447 (dalle 11 alle 14 oppure dalle 17 alle 19) o scrivendo all’indirizzo segreteria@accademiadelricercare.com

Georg Philipp Telemann (1681–1767)
Concerti per oboe e tromba

Concerto for oboe, strings & b.c. in D minor, TWV 51:d1
Adagio, Allegro, Adagio, Allegro

Concerto for trumpet, strings & Continuo in D (TWV 51:D7)
adagio, allegro, grave, gllegro

Concerto for oboe, strings & b.c. in D minor, TWV 51:E1
andante, allegro molto, largo, allegro

Sonata Per tromba strings & b.c. in D TWV 44:1
spiritoso, largo, vivace 

Concerto for trumpet, 2 oboes, strings & b.c in D. (TWV 53:d2)
allegro, adagio, aria, allegro

Enrico Negro - tromba
Arianna Zambon – oboe
Manuel Staropoli - oboe
Silvia Colli - Francesco Bergamini, Yayoy Masuda, Aki Takahashi - violini
Elena Saccomandi - viola
Antonio Fantinuoli - violoncello
Gualtiero Marangoni - violone
Ugo Nastrucci - tiorba
Claudia Ferrero - clavicembalo

C.S.

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