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Attualità | 15 luglio 2021, 19:50

Da San Bartolomeo al Mare 'Cittadinanza attiva' si mobilita per marciare verso Genova contro l'Ospedale unico: "I cittadini sono stanchi, faremo sentire la nostra voce" (foto e video)

Ragioni tecniche, economiche e cliniche animano il fronte del 'No' al progetto di Taggia: "Cerchiamo una interlocuzione con le Istituzioni. Abbiamo raccolto 20 mila firme ma sono state snobbate. Scendiamo in piazza"

Da San Bartolomeo al Mare 'Cittadinanza attiva' si mobilita per marciare verso Genova contro l'Ospedale unico: "I cittadini sono stanchi, faremo sentire la nostra voce" (foto e video)

Si è svolta oggi pomeriggio a Sana Bartolomeo al Mare, presso il centro sociale comunale "Incontro", la conferenza stampa indetta da 'Cittadinanza Attiva' per esporre al pubblico i risultati delle loro ricerche sull'impatto che il progetto di riassetto delle strutture sanitarie del ponente ligure avrà sulla vita dei cittadini e sul livello di servizi offerti. Al centro del dibattito le ragioni tecniche, economiche e cliniche che animano il fronte del 'No' al progetto dell'ospedale unico di Taggia.

All'incontro hanno preso parte, tra gli altri Mauro Manuello, coordinatore provinciale 'Cittadinanza Attiva', Mariano Mij segretario di Rifondazione comunista. Nell'occasione son ostati presentati i nuovi referenti territoriali ossia Valentino Ballerini, referente di Cittadinanza attiva per il territorio di Taggia, Sabrina Grassa, coordinatrice del ponente savonese, e Yannik Renzetti, referente del gruppo 'Giovani'. 

Secondo queste ricerche il nostro territorio si troverà a patire un minor livello assistenziale in campo sanitario, in particolare per l'entroterra e per l'area del Golfo Dianese, visto che, con il nuovo ospedale unico che dovrebbe essere realizzato a Taggia, chi avesse bisogno urgente di assistenza si troverebbe a dover affrontare un trasferimento fino alla nuova struttura sanitaria sfruttando la carente rete viaria i cui limiti e disservizi tutti i liguri ormai conoscono fin troppo bene.

Tanti gli interrogativi di 'Cittadinanza attiva' intorno al progetto come l'approvazione della variante urbanistica per individuare, ancora, dell'area idonea dove fare l'ospedale, valutazioni, ancora, di impatto ambientale da parte della Regione per una struttura posta nelle vicinanze del torrente Argentina in una zona a rischio esondabilità, la realizzazione del piano di espropri per chi abita nella zona a monte della Stazione ferroviaria di Taggia, i tempi per l'assegnazione del bando, il costo dell'opera che si aggira intorno ai 275 milioni di euro compresi gli arredi "'ma con quali risorse? L'ipotesi Inail è ancora valida?, si interrogano, oppure si attingerà dall'inesauribile Piano di ripresa e resilienza? E nel frattempo la realizzazione del prolungamento dell'Aurelia bis da Taggia a Imperia, ma su quale tracciato ? In quali tempi? Con quali soldi? Anche questi dal PNRR? E quanti posti letto sarebbero previsti? Ci sarebbero nuovi reparti oltre a quelli presenti? E il presidio di Bordighera, privatizzato, come sarà dimensionato? Avrà il Pronto Soccorso come andava sostenendo l'ex assessore Viale? Con quali reparti e quanti posti letto? Cosa resterebbe a Imperia dopo la chiusura dell'ospedale? Insomma tanti interrogativi, chiosano, cui non seguono risposte né univoche né puntuali per cui né i cittadini e né molti amministratori  pubblici hanno la possibilità di esprimersi su un progetto a dir poco 'fluido'".

Per tutto il Ponente invece rimarrebbe il problema di minori posti letto a disposizione con la nuova struttura, e la sparizione di alcune strutture specializzate, come gastroenterologia e chirurgia vascolare, con la necessità per i malati di spostarsi per ricevere le terapie e gli interventi dei quali hanno bisogno. Infine, secondo quanto emerge dagli studi portati avanti, diminuirebbero i posti letto complessivi.

In primo luogo il mancato rispetto del numero di posti letto per 'acuti'. Nel nuovo ospedale di Taggia ne sarebbero previsti 618, ma al netto dei letti di riabilitazione, SPCR, letti tecnici (culle, emodialisi , LPI) e letti recupero fughe per un totale di 181, in realtà si riducono a 437. "I 200 posti letto mancanti per arrivare a 640 sarebbero tutti nel nuovo ospedale di Bordighera?,  ma dove è scritto?. Inoltre, il progetto prevede 44 letti di riabilitazione che sommati a quelli attualmente presenti nelle Rsa in regime di convenzione non raggiungerebbero i 150 posti previsti. Sarà per davvero un ospedale di eccellenza visto che non sono previste nuove specialità anzi non ci sono più nè la chirurgia vascolare né la SC di Gastroenterologia entrambe accorpate sul Santa Corona? E con una Angiografia interventistica che ovviamente sarà molto ridimensionata proprio per la mancanza della Chirurgia Vascolare".

"Non crediamo che l'ospedale  unico risolverà uno dei più importanti problemi dei cittadini utenti: le liste di attesa per esami strumentali e visite specialistiche ( a questo proposito per alcune discipline non è possibile neanche prendere un appuntamento, ma al cittadino viene detto di ripassare dopo un certo periodo di tempo vedi Dermatologia, Ginecologia, Cardiologia, Ecocardiogramma RMN , ecc) , prestazioni pronto soccorso, interventi chirurgici in elezione, ricoveri programmati, accesso a posti di riabilitazione. Inoltre, non eliminerebbe il problema delle fughe di pazienti fuori regione; l'accorpamento dei reparti in un unico stabile comporterà problemi per i cittadini nel visitare e confortare i propri congiunti ricoverati. Molti ambulatori, attualmente presenti nei presidi di Sanremo e Imperia, saranno accorpati nell'ospedale unico anche perché il Palasalute a Imperia è già essenzialmente tutto occupato e il Palasalute di Sanremo a Baragallo é ancora non funzionante e privo di un adeguato numero di parcheggi, quindi í cittadini dovranno fare ben piú lunghi spostamenti per accedere a semplici prestazioni ambulatoriali. A questo proposito occorre sottolineare che il graduale svuotamento dell'ospedale di Albenga, declassato a Punto di primo intervento, ha fatto sì  che molti cittadini del ponente della provincia di Savona afferiscano all'attuale ospedale di Imperia. I letti di emodialisi a Imperia dove andrebbero? Al Palasalute di via Acquarone? Nell'ospedale unico ne sono previsti solo 20 e quelli attuali di Sanremo? Di sicuro il trattamento emodialisi, che prevede una circolazione extracorporea del sangue, andrebbe erogato laddove c'é una struttura che preveda un PS con servizi di radiologia-laboratorio analisi H24, emoteca, Cardiologia e Rianimazione anche perchè il paziente emodializzato è affetto da pluripatologie".

Per quanta riguarda le ragioni tecniche 'Cittadinanza attiva' boccia in toto il progetto a causa di una "scadente viabilità, lunghi tempi di percorrenza sulla Statale Aurelia", e anche per via delle enormi difficoltà logistiche che gravano per le vallate dell'entroterra, come la val Roja, val Nervia, valle Argentina, Impero e Arroscia". 

Il costo dell'opera, salvo prevedibili aumenti in corso d'opera, sarebbe di 225 milioni quali occorre aggiungere 45 mln per l'acquisto di arredi e dotazioni strumentali diagnostico-terapeutiche. "Fino all'autunno scorso sembrava che questi 45 mln sarebbero arrivati dal Ministero e i 225 mln sarebbero stati finanziati dall'INAIL ad un tasso fisso del 2.5% da restituire in 30 anni. Facendo due conti ne scaturirebbe una rata annuale di almeno 10,5 milioni di euro. Soldi che di gran lunga superano quelli destinati annualmente agli interventi di ristrutturazione sui presidi esistenti (che per altro sono fonte di lavoro e occupazione per il territorio ) e che quindi verranno sottratti a servizi sanitari e personale già in sofferenza. Inoltre non ci è stato chiarito se alla fine dei 30 anni l'ente pubblico potrà entrare in possesso del manufatto oppure ci sarà da pagare un ulteriore riscatto. Ma dimenticavamo è in arrivo il Recovery fund, che fine farebbero il Borea di Sanremo, Villa Spinola e lo stabile di Imperia in v S.Agata ? Sarebbero svenduti per una nuova speculazione edilizia?".

"Abbiamo deciso di farci vedere e sentire nel palazzo del potere, ossia davanti la Regione, ci spiega Mauro Manuello, coordinatore provinciale 'Cittadinanza Attiva,' la manifestazione coinvolgerà tante altre realtà e associazioni sparse della Liguria. La faremo tra ottobre e novembre. Abbiamo raccolto 20 mila firma che sono state snobbate e i cittadini sono stanchi. Cerchiamo un'interlocuzione, ci abbiamo già provato con l'ex assessore Viale alla quale avevamo proposto un tavolo tecnico. Ce l'aveva promesso, ma il dialogo si è interrotto. Vogliamo far capire bene che non attacchiamo un determinato gruppo politico. Non siamo neanche soddisfatti delle opposizioni, non le sentiamo. Non troviamo la loro sponda. Anche i sindacati imperiesi sono d'accordo con questo progetto e non capiamo il perchè. La manifestazione è di semplici cittadini e non guardiamo in faccia e nessuno. Anche l'opposizione deve reagire, che si faccia sentire. Noi quest'autunno, conclude, saremo davanti alla Regione senza bandiere di partito, per farci sentire". 

 

Carlo Ramoino

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