A Sanremo, in pieno centro, c’è un ufficio pubblico molto frequentato, spesso anche da anziani, al quale si può accedere senza limiti di numero, senza misurazione della febbre e senza controllo. Fa specie constatare siano proprio le Poste centrali a corrispondere a un identikit che va contro ogni convenzione condivisa nel periodo di massima lotta al contagio.
In via Roma, nel centro di Sanremo, le Poste centrali sono un punto di riferimento per la città, per semplici operazioni ma anche per consulenze e molto altro. Ogni giorno centinaia di sanremesi accedono agli uffici per i servizi più disparati ma, stando a quanto abbiamo potuto verificare in prima persona, l’ingresso è del tutto incontrollato: nessuno che gestisca l’afflusso, nessun sistema per la misurazione della febbre o per l’igienizzazione delle mani. Tutto è lasciato al buonsenso degli utenti. Uno scenario che va in netta controtendenza rispetto agli altri uffici pubblici, Palazzo bellevue ne è un esempio opposto lampante.
Capita, quindi, che molto spesso all’interno dell’ufficio si ritrovino decine di utenti senza il minimo controllo. Vero è che a terra sono indicate le postazioni per il distanziamento, come anche sulle sedie. Ma per chi sta in piedi e, soprattutto, per i lavoratori, tutto è lasciato al caso o alla sensibilità individuale.
Lo scenario attuale va in netto contrasto con quanto, invece, si era visto durante il lockdown di primavera quando le Poste centrali erano organizzate con un servizio di guardia utile proprio a contingentare gli ingressi e le uscite proprio per fare in modo che all’interno non si creassero assembramenti. Ora non è più così. Perché? Abbiamo contattato in merito l’ufficio stampa di Poste Italiane e siamo in attesa di una risposta.