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Attualità | 17 giugno 2020, 14:23

Problemi dei treni verso Monaco, lettera aperta dei Frontalieri italiani alle Amministrazioni Locali

I frontalieri che utilizzano il treno TER rivolgono una serie di richieste agli enti italiani per porre fine ai disagi

Problemi dei treni verso Monaco, lettera aperta dei Frontalieri italiani alle Amministrazioni Locali

"Buongiorno,
Mi esprimo a nome di tutti i frontalieri che prendono ogni giorno il treno (TER) per recarsi a Monaco o in Francia per lavoro e come me stanno vivono quotidianamente queste problematiche.
I problemi che si sono presentati in questi ultimi tempi, e di cui Vi chiediamo una rapida soluzione, sono principalmente due:
1) Gli immigrati sono tornati in forza a ‘prendere’ il treno per la Francia, spesso chiudendosi e ‘asserragliandosi’ nelle toilettes. Come conseguenza il treno non si ferma più solo 4/5 minuti (alla stazione di Garavan) ma si ferma anche 15/20 minuti per permettere alla polizia Francese di intervenire. Nell’ultima settimana (treno delle 7H26) é successo ben 3 volte che gli immigrati si siano chiusi nei bagni del treno!!
2) A seguito dell’importante intervento di manutenzione di una galleria (tra Mentone e Garavan) il numero di treni é stato drasticamente ridotto ad 1 treno ogni ora ed in certi momenti anche con buchi di 2 ore. L’intervento durerà 6 mesi, sino a dicembre 2020… se tutto va bene…
Ciò rende difficoltoso, a volte impossibile, far coincidere gli orari di arrivo a Monaco, inizio lavoro, uscita lavoro, treno di ritorno, se non a costo di perdere innumerevoli ore (si parla nel complessivo) e aumentare lo stress.
Inoltre i pochi treni a disposizione nello ore di punta sono pieni, i marciapiedi di attesa sono affollati e le uscite dalla stazione sono prese d’assalto… alla ‘faccia’ del distanziamento sociale imposto dal Covid!!
I problemi di cui sopra hanno entrambi come conseguenza diretta di creare un forte disagio ai lavoratori che sono costretti ad arrivare in ritardo al lavoro e (ove possibile) a dover recuperare le ore perse. Come conseguenza indiretta ‘salta’ la pianificazione del lavoro e degli impegni personali (pensiamo al recupero dei figli a scuola o nei centri estivi o dai nonni – visite mediche che saltano e che devono essere spostate, ecc., ecc.).
Non stiamo parlando di un treno soppresso ogni tanto a causa di un guasto o di uno sciopero
ma di un disfunzionamento generale che durerà almeno 7 mesi (per i lavori del tunnel) e senza un termine preciso per quanto riguarda gli immigrati.
Domanda: a parte noi frontalieri che subiamo direttamente sulle nostre spalle questi problemi, per quanto tempo pensate che i datori di lavoro Monegaschi abbiano la voglia e la pazienza di accettare tutto ciò?
Avete mai pensato a come possa essere percepito un lavoratore che arriva (anche se non per colpa sua) sempre in ritardo, trafelato, stressato e che poi deve passare buona parte del tempo a doversi riorganizzare gli impegni famigliari (…e non parlo dello Spritz con gli amici!!) ??
Un imprenditore ‘normale’, che giustamente pensa alla sua azienda, prima o poi opterà per rimpiazzare i suoi lavoratori Italiani con più ‘affidabili’ (almeno per gli orari) lavoratori Francesi che abitano nelle zone limitrofe.
Avete mai pensato (a lungo termine) alla perdita, in termini di PIL locale (e relative conseguenze sociali), se vi fosse anche una la sola riduzione del 10-20% dei frontalieri occupati a Monaco?

A fronte di quanto sopra enunciato, chiediamo vivamente ai politici (ed associazioni di categoria) di Ventimiglia e dei comuni limitrofi di affrontare in modo concreto i problemi legati alla mobilità dei frontalieri, di non vedere la cosa solo come un fatto occasionale e banale, ma di un problema di larga scala che coinvolge migliaia di persone e che con il tempo può avere serie ripercussioni sul tasso di occupazione.
Ricordiamo ai politici che durante il covid l’economia locale é stata ‘sostenuta’ anche grazie agli stipendi e allo ‘chomage’ garantiti da Monaco!! Dunque il lavoro a Monaco, e le relative problematiche legate agli spostamenti, vanno affrontate e risolte come se si trattasse di una grossa azienda Italiana che da lavoro da migliaia di dipendenti.
La soluzione suggerita non può e non deve essere l’auto/moto (poco sostenibile economicamente ed ecologicamente) ma il treno.

Vi chiediamo con urgenza quanto segue:
1) Che vengano ripristinati i treni per Monaco con cadenza di 30 minuti, almeno al mattino e alla sera. I treni TER appartengono alla SNCF ma voi avete il dovere ed il potere di intervenire per convincerli a risolvere il problema.
2) Che vengano prese serie ed efficaci misure (in Italia) per evitare che gli immigrati salgano sul treno a Ventimiglia. Al momento non esiste nessuno controllo e non ho mai visto nessuna forza dell’ordine Italiana impedirgli l’accesso ai treni. E’ sotto l’occhio di tutti il fatto che gli immigrati bivacchino sui binari (nella zona dove si dovrebbero pulire i treni) in attesa di un treno per la Francia.

Abbiamo capito tutti che é interesse dell’Italia lasciarli andare in Francia ma questo non può e non deve diventare un problema per chi si alza alle 5.00 del mattino per andare a lavorare all’estero… e che paga le tasse in Italia.

M. M. (a nome di tutti i frontalieri che utilizzano il treno TER)".

C.S.

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