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Attualità | 01 ottobre 2019, 07:41

Perinaldo: nuova scoperta del gruppo 'ArcheoNervia', nel bosco una roccia raffigura un volto (Foto)

Tra le genti di Perinaldo resta il ricordo che il monolite è sempre stato un punto di riferimento della montagna che veniva indicato con la parola Scorticatoio. Toponimo che nasconde ricordo di fatti cruenti probabilmente legati a sacrifici.

Perinaldo: nuova scoperta del gruppo 'ArcheoNervia', nel bosco una roccia raffigura un volto (Foto)

Con l'intento di trascorrere un giorno ospiti della natura e di raccogliere altre testimonianze sulle nostre origini, il gruppo ‘ArcheoNervia’ è tornato ad esplorare le pendici del Monte Caggio dove, con grande stupore è stato scoperto un spettacolare affioramento di roccia messo in opera dalla natura, ricco di suggestione e di mistero, che non poteva passare inosservato ai primi cacciatori e pastori che hanno antropizzato la montagna che si è prestato per scolpire un volto caratterizzato da un forte prognatismo, per certi versi minaccioso.

L'incisione sul monolite di una croce di cristianizzazione, che ricorda le direttive emanate dalla chiesa dei primordi che imponeva di cristianizzare gli idoli pagani, autorizza a credere che in passato il blocco di roccia sia stato oggetto di culto in quanto ritenuto animato da uno spirito. Tra le genti di Perinaldo resta il ricordo che il monolite è sempre stato un punto di riferimento della montagna che veniva indicato con la parola Scorticatoio. Toponimo che nasconde ricordo di fatti cruenti probabilmente legati a sacrifici.

Continuando ha scandagliare il bosco popolato da alberi secolari coperti dalle cicatrici causate dagli incendi, è stato poi scoperto un menhir posizionato in modo anomalo rispetto ad altri con possibilità di catturare l'ombra del sole il giorno del solstizio d'estate da un lato e il solstizio d 'inverno dalla parte opposta.

I menhir sono blocchi di pietra infissi nel terreno che prendono il nome dal dialetto bretone (men pietra-hir lunga). Possono avere la forma piramidale, di obelisco, conica, lastriforme, triangolare e fallica. Talvolta conservano e tracce di lavorazione finalizzata al tentativo di voler schematizzare con sobrietà estetica la figura umana. Interpretare la loro funzione  è sempre stato un terreno scivoloso da affrontare per gli studiosi di preistoria, tra le tante: la più lontana testimonianza di schematizzare la figura umana,marcatori del territorio, pietre tombali, monumenti per misurare il tempo e ha simbologia fallica che si legano al culto della fertilità. Interpretazioni che si contraddicono e si giustificano per la presenza dei menhir in ambiti geografici lontani tra di loro eretti nel corso di  alcuni millenni  motivo che induce a credere  che col trascorrere del tempo la loro finalità abbia assunto  mutamenti di  natura  ideologica legata al territorio.

In ambito locale l'ipotesi più convincente sulla loro funzione, confortata da una indagine svolta a studiarne gli orientamenti, è che abbiano avuto funzione calendariale in modo specifico per cogliere il primo raggio di sole il giorno del solstizio d'estate, quando l’ombra del menhir raggiunge il massimo della sua lunghezza e direzione, momento magico che segna l’inizio del ciclo della produzione e il ritorno della Terra Madre ad essere feconda.

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