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Attualità | 28 giugno 2019, 07:11

Riva Ligure è comune plastic-free, il sindaco firma l'ordinanza. Si parte dal 1° luglio ma ci sarà un periodo di tolleranza

Un provvedimento che arriva in parte a sorpresa. In quanto, il primo cittadino, aveva preannunciato l'intenzione di sposare questa politica, restringendola però al solo tratto costiero della bandiera blu. Invece, il documento emanato si applica di fatto su tutto il territorio comunale.

Giorgio Giuffra, sindaco di Riva Ligure

Giorgio Giuffra, sindaco di Riva Ligure

Riva Ligure entra a far parte dei comuni 'plastic-free'. La decisione è stata presa dal sindaco Giorgio Giuffra che ha firmato l'ordinanza nei giorni scorsi. Un provvedimento che arriva in parte a sorpresa. In quanto, il primo cittadino, aveva preannunciato l'intenzione di sposare questa politica, restringendola però al solo tratto costiero della bandiera blu. Invece, il documento emanato si applica su tutto il territorio comunale.

Una netta presa di posizione quella voluta dall'amministrazione Giuffra nata da un confronto anche con le categorie commerciali presenti sul territorio comunale che hanno accolto positivamente l'intenzione. Ai cittadini verrà richiesto qualche sacrificio rispetto ad un vantaggio considerevole per il bene di tutti.

L'obiettivo è disincentivare l'uso della plastica monouso. Questo lo si può fare concretamente andandola a sostituire ove possibile con prodotti biodegradabile o ecocompatibili. L'ordinanza infatti influirà soprattutto sui locali e più in generale su tutte le attività commerciali di Riva Ligure, comprese quelle itineranti. Non potranno essere distribuiti ai clienti sacchetti da asporto monouso non biodegradabili. Idem, per le attività di ristorazione, quelle alberghiere, così come in occasione di sagre e manifestazioni, verranno banditi piatti, bicchieri, posate, cannucce, cotton fioc. Anche i cittadini dovranno adeguarsi utilizzando borse riutilizzabili in stoffa o tessuto o sacchetti della spesa di carta. Insomma stop all'uso, alla commercializzazione e consumo di tutti gli oggetti in plastica monouso. 

L'ordinanza 'Plastic-Free' è maturata dopo una serie di provvedimenti adottati dall'amministrazione Giuffra in materia di salvaguardia dell'ambiente, come: l'eliminazione, durante il consiglio comunale, di bottigliette d'acqua e bicchieri in plastica, sostituiti da contenitori in vetro; la riduzione di prodotti usa e getta in tutte le iniziative patrocinate dal Comune; l’implementazione dell’uso dell’acqua del rubinetto anche attraverso distributori pubblici; la dematerializzazione dei documenti negli uffici comunali; l'incentivazione alla nascita di punti vendita di prodotti sfusi; la promozione di una cultura ambientale diffusa con iniziative rivolte all’implementazione di buone pratiche per contrastare gli sprechi. Un concetto applicato a partire dai giovani e nelle scuole dove ai bambini viene consegnato un contenitore per l’acqua in materiale ecocompatibile.

Questo provvedimento si adegua anche alla linea tracciata dall'alta percentuale di raccolta differenziata raggiunta in pochissimo tempo da questo comune. Riva Ligure è passato dal 42% del 2017 all'80% registrato in questa prima metà del 2019. Purtroppo anche se si raggiungesse il 100% non si risolverebbe il problema dell'uso delle plastiche monouso: un materiale che danneggia l'ambiente e arreca inevitabilmente un grave danno alla salute dell'uomo. Proprio per questo motivo, molti comuni, prima di Riva Ligure, hanno deciso di adottare questi provvedimenti per disincentivare concretamente l'uso della plastica nel quotidiano.

“L’Amministrazione lavora per ridurre la produzione di rifiuti ed il ricorso a materie prime non rinnovabili. Incrementare e valorizzare la raccolta differenziata non era sufficiente per combattere il triste fenomeno della presenza delle plastiche in mare. - riflette il sindaco Giorgio Giuffra, spiegando l'ordinanza - Si tratta di un segno di civiltà. L'obiettivo è quello di promuovere azioni di sensibilizzazione al fine di diffondere una più ampia e complessiva dimensione della sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

Ora che l'ordinanza è attiva che cosa succede? Trattandosi di un cambiamento complesso e particolarmente invasivo, il Comune ha stabilito un periodo di tolleranza. Quindi, l'ordinanza sarà attiva dal 1° luglio ma ci sarà tempo fino al 1° gennaio 2020 per adeguarsi alle disposizioni, per eliminare le scorte degli oggetti colpiti dal provvedimento e soprattutto prima che si inizio ad applicare le sanzioni.

Stefano Michero

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