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Attualità | 26 marzo 2019, 12:43

Olio DOP Riviera Ligure: avviato l'iter per vendere il prodotto anche in recipienti di metallo e in ceramica

Dati della campagna in crescita

Olio DOP Riviera Ligure: avviato l'iter per vendere il prodotto anche in recipienti di metallo e in ceramica

L’olio DOP Riviera Ligure mette le basi per avvicinare la campagna record del 2015/2016 e apre nuovi mercati per i soci avviando l’iter per vendere il prodotto anche in lattine e recipienti in ceramica.
L’Assemblea del Consorzio di Tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure – che ha confermato Carlo Siffredi alla presidenza – ha approvato il bilancio con un utile di poco superiore ai 2.000 euro e analizzato i dati operativi oltre metà marzo. I numeri al 19 marzo confermano che le olive immesse nel sistema di controllo sono state 36.000 quintali e l’olio DOP potrebbe arrivare a sfiorare i 6.900 quintali ad un soffio dal livello della campagna 2015/2016 quando si superarono i 7.100 quintali.

“Puntiamo a migliorare il risultato della campagna olivicola 2017/2018 che si è chiusa con un prodotto certificato pari a 4.590 quintali – commenta il presidente Carlo Siffredi -. Un campagna dove sono stati depositati 533 contratti del Patto di Filiera e durante la quale abbiamo garantito prezzi sostenibili per gli olivicoltori per competere con successo sul mercato”.
Un mercato che potrebbe ampliarsi con le nuove modalità di confezionamento.
“L’opportunità di consentire agli operatori di confezionare l’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure non solamente in recipienti di vetro ma anche in recipienti di metallo e ceramica – sottolinea Carlo Siffredi – permette di venire incontro alla richiesta di tanti turisti che, ad esempio, hanno difficoltà a imbarcarlo in aereo. Eravamo probabilmente gli ultimi ad avere questo vincolo: quando l’iter sarà approvato dal Ministero, le nostre aziende potranno differenziare l’offerta in modo concreto”.

 Non solo numeri approvati all’assemblea del Consorzio. C’era da analizzare tutto quanto fatto fino ad oggi e pianificare il futuro.
“Con la creazione di eventi, la partecipazione a fiere, la realizzazione di laboratori nelle scuole, lo sviluppo di incontri con i ristoratori – continua il presidente del Consorzio di Tutela – il nostro obiettivo continuo è migliorare la reputazione di questo territorio, delle sue aziende, del prodotto che realizzano. In assemblea ci è stato chiesto di comunicare meglio e di più la fatica che c’è dietro questo prodotto, l’orgoglio degli imprenditori: lo faremo nei prossimi mesi con un grande evento su tutto il territorio ligure”.

 Un anno di promozione realizzato a tutti i livelli: dal Campionato Mondiale del Pesto alla partecipazione a RISTOREXPO, dai show cooking alle trasmissione televisive anche a livello nazionale. Una promozione fatta in rete anche con il Consorzio di Tutela del Basilico Genovese DOP e l’Enoteca Regionale della Liguria.
Il nuovo CdA si è insediato con altri quattro obiettivi ben precisi.
“Nella progettazione dei prossimi Patti di Filiera dovrà essere inserita la soglia minima di prezzo di acquisto delle olive al di sotto della quale, anche in presenza di rese basse in olio, non si possa scendere – conclude il presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure -. Con il nuovo soggetto che presenterà il nuovo Piano di Controllo vogliamo puntare sulla digitalizzazione delle informazioni e la semplificazione delle procedure, con tariffe che non penalizzino le imprese. Proseguiremo l’impegno per ottenere la dop per l’oliva Taggiasca. Svilupperemo ulteriormente le attività di promozione per avvicinare nuovi mercati e consumatori”.

C.S.

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