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L’elezione in segreteria regionale del Partito Democratico dell’ex segretario cittadino Antonio De Bonis e di Giancarlo Manti, già consigliere in Regione ed ex segretario provinciale, ha generato non pochi malumori all’interno del partito, soprattutto da parte dei giovani delusi dalla volontà di affidare le redini alla vecchia classe dirigente.
A esternare la propria delusione, con un post su Facebook, è il segretario provinciale dei Giovani Democratici, la corrente giovanile del Pd, Matteo Longo:
“Dopo un anno e mezzo dall'elezione del Segretario regionale il PD della Liguria ha una ‘nuova’ segreteria. – scrive ironico - Mi chiedo sinceramente come si può continuare a far finta di non vedere che la fase è cambiata e che stiamo oltrepassando un punto di non ritorno. Se gli organismi dirigenti continueranno ad essere composti dai soliti noti, magari con tutte le buone volontà di questo mondo, ma che seguono una linea politica rivelatasi fallimentare, non penso andremo lontani. Sarebbe utile cominciare a parlare di un radicale rinnovamento generazionale in questo partito, ma soprattutto - dato che quelle attuali hanno portato ad un risultato disastroso il maggiore partito della sinistra italiana - un cambio di politiche”.
"Il mio intervento - aggiunge Longo a Imperia News - non riguarda i singoli casi di Manti e De Bonis, ma i criteri di composizione e l'impianto complessivo della segreteria regionale".
Dello stesso parere il segretario regionale dei Gd Mattia Visciotto, che sempre su Facebook scrive:
"A Marzo 2017 viene celebrato il Congresso Regionale PD Liguria, unitario.
A Settembre 2018, dopo un anno e mezzo di sconfitte a ogni livello, il Partito Democratico della Liguria definisce il proprio organigramma
- un caminetto di capicorrente mascherato da coordinamento degli eletti
- un comitato di tutela dei capicorrente mascherato da segreteria politica
Lo fa con un solo mandato politico chiaro
- non disturbare i manovratori
e con un obbiettivo prefissato e nitidissimo
- garantire la sopravvivenza di pochi
Anche in Liguria siamo schierati in difesa, ostaggio degli interessi personali e delle paure di pochi, trasversali alle correnti, che annusando la fine dell'impero continuano ormai da anni a fare terra bruciata di ogni percorso collettivo.
Nel frattempo Liguria 2020 si avvicina. Inesorabile.
L'unica sopravvivenza che garantiremo sarà quella del Governatore della Liguria.
Né a casa di Calenda, né in trattoria con Zingaretti.
Il PD è un partito alienato dalla realtà che sembra vivere su Marte.
La storia non sarà clemente con i responsabili.
Nel frattempo in tanti non vogliono passare per complici.
Buon lavoro al Segretario Regionale e a chi ci proverà, per la Liguria.
Ci vediamo presto.
Non è mai troppo tardi".
A smorzare i toni è Pietro Mannoni, segretario provinciale del Pd, che plaude alla scelta di inserire i due nella segreteria regionale: “Sono due persone di esperienza, – commenta a Imperia News – che daranno un contributo importante. Rispetto alla precedente segreteria, la provincia di Imperia è rappresentata da due figure anziché da una sola”.
Francesco Li Noce