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Attualità | 28 giugno 2018, 15:00

Sanremo: 80enne ringrazia con una lettera scritta a mano dottori, infermieri e Oss del reparto di Neurologia

Proprio per questo, pur mantenendo la privacy dell’uomo che ci ha scritto, abbiamo deciso di pubblicare anche la lettera, per evidenziare la bontà dello stesso e la voglia di ringraziare chi lo ha curato durante la degenza, nel reparto del ‘Borea’.

Sanremo: 80enne ringrazia con una lettera scritta a mano dottori, infermieri e Oss del reparto di Neurologia

Un nostro lettore, Renato O., ci ha scritto per fare un plauso ai dipendenti del reparto di Neurologia dell’ospedale di Sanremo. L’uomo, di 80 anni, è stato ricoverato con una serie di fratture e ferite varie, ha ottenuto una grande assistenza da medici, inferimieri ed Oss del reparto ed ha voluto ringraziarli con una lettera inviata al nostro giornale. Solitamente pubblichiamo queste lettere nella rubrica al direttore senza grande enfasi ma, questa volta, abbiamo voluto dare uno spazio particolare alla missiva.

Ci è stata inviata da un parente dell’uomo che, nonostante non fosse in grado di scrivere ad un computer o in altri modi, ha preso carta e penna ed ha deciso scrivere come poteva, per ringraziare chi lo aveva aiutato in un momento molto difficile. Ecco, proprio per questo, pur mantenendo la privacy dell’uomo che ci ha scritto, abbiamo deciso di pubblicare anche la lettera, per evidenziare la bontà dello stesso e la voglia di ringraziare chi lo ha curato durante la degenza, nel reparto del ‘Borea’.

“Ho avuto la fortuna di sbarcare sull’isola dell’amore sanitario – scrive Renato - che avevo pensato non esistesse più. Quando si è anziani, specie se un po’ acciaccati, siamo noiosi e difficili da sopportare. Ma questo reparto è veramente il regno della gioia e della pazienza, tra infermieri ‘giganti’ ed infermiere ‘fatine’, che vegliano sulla nostra salute. Fa davvero molto effetto trovarsi in questo reparto composto da personale così affettuoso, dove anche l’anziano più noioso viene curato con amore come se fosse il proprio padre. So perfettamente che non è facile per una persona giovane pulire ed accudire un anziano, ma qui viene fatto con amore sincero”.

“Dottori, dottoresse, infermieri ed Oss, sono i figli che ogni genitore vorrebbe avere. Amano i pazienti che ricambiano l’amore e con fiducia si abbandonano alle loro cure. Chissà se i grandi ‘sapientoni’ che ci governano si accorgono di questi lavoratori. Dovrebbero essere incoraggiati e sentire valorizzato il loro impegno. Durante la mia degenza un infermiere si è offerto di radermi per paura che, da solo, mi facessi male. Alla fine volevo offrirgli almeno un caffè e, invece, mi sono sentito dire: ‘Quando siete contenti voi, lo siamo anche noi!’. Ho scritto questa mia lettera per ringraziare tutti: Calogero, Raffaele, Carola, Virginia e tutti gli altri”.

“Non posso stilare una classifica per il personale – termina Renato - perché potrei sbagliare. E, se c’è il detto che ‘con gli zoppi si impara a zoppicare’ ecco, per loro posso dire che con i buoni ‘si impara a migliorare’. Voglio rivolgere un appello a chi governa la sanità nella nostra zona: dovete apprezzare l’impegno e la professionalità di questi dipendenti. Soprattutto in questo settore la qualità e l’umanità fa davvero la differenza. Se lo Stato ha una buona informazione che non nasconde la polvere sotto i tappeti, una scuola che funziona ed una buona sanità ha un buon futuro. Sono semi analfabeta ma ho voluto scrivere questa lettera perché le persone che mi hanno aiutato se lo meritano veramente”.

Carlo Alessi

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