Conti correnti bloccati alla Lega anche a Imperia e Sanremo. Il segretario Ambrosini: "La nostra democrazia è malata e non abbiamo anticorpi"

“La nostra Capitale non è più Roma ma Ankara, e il nostro presidente non è più Mattarella, ma Erdogan”. Sono dichiarazioni rilasciate a Sanremo News da Giulio Ambrosini, segretario provinciale della Lega Nord (anche se ci tiene a precisare che parla in qualità di cittadino), in merito alla decisione della Procura di Genova, accolta dal Tribunale, di sequestrare i conti correnti intestati al Carroccio di alcune sezioni tra cui quelle di Imperia e Sanremo.

“Metto in dubbio la gestione della democrazia, perché una cosa del genere non era mai accaduta. Credo che sia malata di qualche virus per cui non abbiamo anticorpi”.

Il commento del segretario provinciale, a cui farà seguito un comunicato che sarà diffuso dai vertici nazionali della Lega, arriva dopo le parole del segretario nazionale Matteo Salvini, che ieri aveva rilasciato dichiarazioni di fuoco: “Oggi, per la prima volta nella storia della Repubblica, i giudici stanno bloccando l’attività di un partito politico. I pm vogliono bloccare i fondi della Lega Nord. Oggi succede una cosa mai successa in Italia, per mano di una parte della magistratura che prova a mettere fuori legge un partito che rappresenta milioni di cittadini. In Italia si vuole mettere il bavaglio al dissenso”.

Nei confronti della Lega era stato chiesto il sequestro preventivo di 49 milioni di euro, l’equivalente dei soldi pubblici ricevuti, in merito alle condanne del fondatore del partito, Umberto Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito, proprio per la gestione dei finanziamenti erogati al Carroccio.

In merito alla sentenza, Ambrosini è lapidario. “Secondo me è una bufala”.