Una nostra lettrice, Anna, ci ha scritto per evidenziare un fatto accaduto a sua sorella domenica scorsa in una spiaggia del lungomare Italo Calvino:
“Avevamo a disposizione un paio d'ore da trascorre in spiaggia e così abbiamo deciso di fermarci lì a prendere un po' di sole con i piedi in acqua per poi mangiare qualcosa al chiosco. Però, quando mia sorella ha cercato di andare in bagno, ha trovato la porta chiusa da un lucchetto. I bagnini o comunque il personale addetto ai servizi della spiaggia le hanno detto che la toilette era chiusa perché riservata solo ai clienti... e uno di loro le ha suggerito di ‘provare più avanti'. Ottima risposta! Faccio presente che all'ingresso della spiaggia esiste un cartello in cui si avvisa il pubblico che sulla spiaggia che è comunale i servizi essenziali sono garantiti, tra cui quelli igienici. Quindi perché i bagnini chiudono i servizi e li fanno usare ‘solo ai clienti’? E' previsto dalla legge tale comportamento? E poi i 'clienti' chi dovrebbero essere? Forse solo quelli che noleggiano la sdraio? E gli altri? Non sono anche loro clienti della spiaggia comunale? Io le ho consigliato di chiamare subito un vigile per chiedergli se il personale avesse il diritto di negarle la toilette... ma lei mi ha detto che al momento intendeva lasciare perdere e siamo andate ‘più avanti’, come ha suggerito il bagnino, così abbiamo consumato là il nostro pranzo. La mia domanda dunque è questa: i gestori di una spiaggia comunale possono negare il servizio igienico a chi scende in spiaggia a prendere il sole senza noleggiare lettini e ombrelloni? In una spiaggia comunale libera e attrezzata, servizi garantiti a tutti non devono essere quelli riportati sul cartello all'ingresso?”














