Ridiscutere i rapporti con Savona oppure tentare l’unione con Imperia. Sono queste le due ipotesi principali emerse nel corso di un incontro che si è svolto a Borghetto Santo Spirito sull’Ambito Territoriale Ottimale per la gestione integrata dell’acqua. Oggi nella cittadina savonese si sono ritrovati i sindaci del comprensorio del Ponente savonese, da Borgio Verezzi a Laiguelia, ed alcuni rappresentanti delle istituzioni provinciali e regionali.
Durante la mattinata si è dunque discusso dello scottante tema dell’amministrazione dell’oro blu. La Regione, negli scorsi mesi, non ha autorizzato la divisione in due parti dell’ambito territoriale del ponente savonese, che aveva in precedenza già definito. Attualmente in Provincia di Savona ci sono due ATO, uno padano, in cui rientrano tutti i paesi della Val Bormida più Sassello, Mioglia e Urbe e uno della riviera, dove confluiscono tutti i paesi della costa. Se da un lato la Regione ha dunque negato la possibilità di dividere il territorio vicino al mare in due parti, dall’altro ha lasciato la possibilità di ridefinire i confini entro il 30 settembre 2015.
Da qui sono scaturite quattro proposte. La prima, più semplice tecnicamente, ma la più sofferta politicamente, prevede di mantenere lo status quo, creando un unico consorzio pubblico per la gestione. In questo caso però si vorrebbero ridiscutere i rapporti con Savona. La seconda è che il Ponente savonese tenti di unirsi ad Imperia. La terza e la quarta, meno praticabili, è che il comparto padano si unisca o con il Ponente o con il Levante.
I paesi della Val Bormida e dell’entroterra venerdì approveranno il piano d’ambito mentre la discussione per il Ponente è fissato il 15 settembre in Provincia di Savona, quando è fissata l’assemblea dei sindaci a Palazzo Nervi.
Cinzia Gatti