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Politica | 27 giugno 2015, 07:00

Espulso dal M5S, Antonio Russo a tutto campo: "Pratichiamo onestà o omertà? Il MoVimento? Se lo chiami ti risponde la Casaleggio Associati"

"Siamo come i partiti. Facciamo slogan che vanno bene per Forza Italia. In questi giorni ho scoperto un mondo sommerso di espulsi dal M5S. Tutte brave persone che mi hanno espresso la propria solidarietà"

Espulso dal M5S, Antonio Russo a tutto campo: "Pratichiamo onestà o omertà? Il MoVimento? Se lo chiami ti risponde la Casaleggio  Associati"

Entro un paio di mesi si definirà la posizione di Antonio Russo all'interno del MoVimento 5 Stelle. Il Capogruppo in Consiglio Comunale ha ricevuto la lettera di espulsione da parte dello staff, alla quale ha risposto inviando le proprie controdeduzioni al comitato d'appello, un consiglio composto da cinque membri, di cui tre sono nominati dalla rete e due da Beppe Grillo e da Gianroberto Casaleggio.

"Il Comitato - spiega Russo a Sanremo News - ha adesso un mese di tempo per dare il proprio responso a Beppe Grillo, il quale potrà decidere se accettarlo o mettere ai voti online la richiesta della mia espulsione. Dal momento in cui verrò espulso diventerò un cittadino normale, non potrò votare, non potrò accedere al meetup nazionale, non potrò insomma fare una serie di operazioni che sono invece permesse agli iscritti. Credo che entro agosto o settembre mi arriverà la lettera che mi comunicherà la definitiva espulsione".

Partiamo da qui. Lo ritiene giusto?

"Il fatto stesso che la lettera sia un copiaincolla di tutte le lettere che lo staff manda a tutti quelli che il MoVimento vuole espellere la dice tutta sulla realtà del M5S che ha un po' di sofferenza, perché in questo modo non dà garanzia di trasparenza. Io credo che non mi si possa accusare genericamente, perché quelli che ci sono dentro, quelli che si dicono, che si sbandierano, sono tutti slogan che vanno bene per Forza Italia, per i partiti. Bisogna citare i fatti per capire dove ho fatto sì che il MoVimento venisse danneggiato. Quali sono i fatti? Per questo il gruppo MoVimento 5 Stelle Imperia ha deciso di fare appello, perché io sinceramente non l'avrei neanche voluto presentare".

Si predica bene e si razzola male, dunque. Ma lei non si è comportato molto bene.

"Perché?"

Per esempio, ha votato alle provinciali.

"L'ho già detto e lo ripeto: non esiste nessun regolamento che vieta di andare a votare alle elezioni provinciali. Noi diciamo che le province sono inutili e che non si può presentare nessuna lista, cosa che io non ho fatto. Ricordo che io, insieme ai consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle della provincia, a parte il gruppo di Sanremo, ho scritto una lettera che abbiamo inviato allo staff, nella quale abbiamo annunciato che avremmo votato alle provinciali, cosa che ho fatto io e che ha fatto anche il Capogruppo a Bordighera David Marani. Allora ripeto la domanda: perché non espellono anche lui? Evidentemente il voto alle provinciali non rientra nei motivi".

Gli esponenti del MoVimento di Imperia e Ventimiglia, Cara Glorio e Silvia Malivindi però non hanno votato.

"Eravamo d'accordo tutti per farlo, ma nel frattempo è scoppiato il caso Comandini e tutti o quasi si sono tirati indietro".

[Il caso Comandini ci rimanda alle elezioni regionali. A poche settimane dal voto, infatti, Antonio Russo chiese di votare il MoVimento 5 Stelle, ma non i candidati in lista. Questo perché ci sarebbero state alcune irregolarità nella selezione dei candidati scelti attraverso le regionalie, ma soprattutto perché all'interno della lista si trovava Daniele Comandini, amico di Carmine Mafodda, imparentato con una famiglia di 'ndrangheta. E' da specificare che Carmine Mafodda non ha mai però avuto alcun coinvolgimento nelle attività criminali della famiglia. n.d.r.]

"Partiamo dalle regionalie. A febbraio il MoVimento 5 Stelle chiede agli attivisti di presentare la propria candidatura online, candidature aperte a tutti gli iscritti. Da lì vengono fuori trenta, quaranta persone che hanno dato la propria disponibilità a candidarsi e a comporre quelle che sarebbero diventate le liste del MoVimento 5 Stelle alle elezioni regionali. Io ho sollevato un problema perché mi sono accorto che secondo me vi erano delle irregolarità nella scelta dei candidati e che, sempre a parer mio, c'era stata una cordata che aveva fatto sì che venissero eletti membri di Sanremo e Taggia; e chi lo sa come sono stati eletti?".

La sua richiesta non è stata accolta. Poi scoppia il caso Comandini e Alice Salvatore, candidata alla presidenza, dichiara in diretta Tv che lui avrebbe ritirato la candidatura.

"Errore. La Salvatore ha preso in giro gli elettori del MoVimento con quella dichiarazione, tant'è vero che lui, una settimana dopo, fece un'intervista nella quale dichiarava che sarebbe stato candidato a tutti gli effetti. Da quando io ho fatto presente l'inopportunità della presenza di Comandini in lista mi è stata fatta una guerra interna".

In fin dei conti Comandini è una persona onesta. Perché avrebbe dovuto dimettersi?

"Ricordo solo che Alice Salvatore è stata la prima a condannare, giustamente, Raffaella Paita per alcune foto scattate in compagnia di personaggi legati alla 'ndrangheta. Allora io mi chiedo: quello che vale per il Pd non deve valere per noi? Ma allora noi predichiamo onestà o omertà?".

Durante una recente conferenza stampa lei ha dichiarato che la regia che ha portato alla sua espulsione sarebbe di Alice Salvatore.

"Certo. Qualcuno voleva la mia testa all'interno del MoVimento, e lei gliel'ha servita su un piatto d'argento, tant'è vero che sulla pagina Facebook 'Antonio Russo vai avanti a testa alta', sono state pubblicate le conversazioni tra coloro che volevano farmi fuori, che parlavano di promesse da mantenere. Quali promesse, mi chiedo? La mia testa in cambio di cosa? Qualcuno ha promesso di farmi fuori in cambio dell'appoggio? Sarebbe gravissimo, sarebbe voto di scambio. Io mi chiedo, Grillo, lo staff, sanno niente di questi accordi?".

Le lettere di sospensione e di espulsione le sono state recapitate dallo staff in nome e per conto di Beppe Grillo. Ricordo che un paio d'anni fa, quando lei era candidato Sindaco, la intervistai per un altro giornale e, fuori taccuino, le chiesi, 'Ma da chi è composto lo staff?'. Lei rispose che non lo sapeva. Ora lo sa?

"No, assolutamente. So che sono vicini a Grillo e a Casaleggio, ma i membri sono misteriosi. Se chiami il numero ti risponde la Casaleggio Associati. Provare per credere".

Abbiamo telefonato alla Casaleggio Associati, e alla richiesta di poter parlare con lo staff del MoVimento 5 Stelle, la voce all'altro capo del telefono ha risposto: "Aspetti, scendo e chiedo", per poi continuare affermando di non avere niente a che fare con il MoVimento: "Non è qui lo staff, non le saprei dire dove può trovarlo, noi siamo la Casaleggio Associati e ci occupiamo di consulenza. Non ho l'informazione per il MoVimento". Digitando il numero su Google compaiono risultati sia relativi alla Casaleggio Associati, che al MoVimento.

Torniamo all'intervista. Russo, lei ha ricevuto diversi attestati di stima dopo l'espulsione.

"Sì, nel frattempo ho anche preso contatti con chi si trova nella mia stessa situazione, come per esempio i tre consiglieri comunali di Assemini. Ho scoperto un mondo sommerso di persone che sono state fatte fuori dal MoVimento 5 Stelle, tutte persone per bene che non mi hanno fatto mancare la propria vicinanza. Ho ricevuto un mucchio di richieste d'amicizia su Facebook".

Le ha accettate tutte?

"A parte una, quella di una donna che di cognome fa Mafodda. Non mi sembrava il caso".

Cosa pensa dell'operato di Cara Glorio, altro membro del MoVimento in Consiglio Comunale con cui è in rotta da mesi?

"Guardi, senza paura di essere smentito posso dirle che ho voluto io che nel 2013 fosse candidata nel MoVimento. La sera nella quale si sarebbero decise le candidature lei era fuori perché il padre (Dino Glorio ndr), è un impresario edile che faceva affari con Scajola. Quando la chiamai per dirle che non l'avremmo candidata si mise a piangere chiedendo cosa c'entrasse lei, affermando che comunque il padre non è disonesto, ma che è un lavoratore, così decisi di ammetterla assumendomene la responsabilità. Poi le cose sono cambiate, lei è stata manovrata da qualche attivista dell'ultim'ora ed è stata fatta la scissione del gruppo".

Lei ha già detto di non volersi dimettere dal Consiglio Comunale. In caso di conferma di espulsione, come si chiamerà il suo nuovo gruppo?

"Alt! Ricordo che io sono il titolare del logo e questo lo dice la legge, perché sono i candidati sindaco a fare le liste, per cui il logo è di mia proprietà. Inoltre la proprietà del logo è stata certificata da Beppe Grillo con un atto notarile. Se me lo tolgono io mi appello, ma non allo staff, passerò alle vie legali, e se sarò costretto a lasciare il M5S in Consiglio, il MoVimento non esisterà più a Imperia, anche Cara Glorio andrà nel gruppo misto. Mi accusano di danneggiare il MoVimento, ma io mi sento grillino più che mai portando avanti queste battaglie. Io continuerò per la mia strada, sono stato eletto con i voti del MoVimento 5 Stelle e non ho mai tradito gli elettori. Nel corso della mia attività politica finora ci ho solo rimesso, ho sempre restituito tutti i soldi presi dai Consigli Comunali, circa 1.200 euro l'anno che la mia compagna di banco invece tiene per sé".

Francesco Li Noce

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