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Attualità | 18 ottobre 2014, 12:18

Marson a Sotto Pressione:"Per far decollare il Panero, serve una interconnessione dei trasporti"

“L'Aeroporto di Albenga era la classica gallina dalle uova d'oro, in mano al gatto e la volpe”

Marson a Sotto Pressione:"Per far decollare il Panero, serve una interconnessione dei trasporti"

Un sistema di interconnessione tra i trasporti, per il rilancio dell'Aeroporto “Clemente Panero” di Villanova d'Albenga. È quello proposto da Paolo Marson, ex Assessore della Provincia di Savona, Consigliere Comunale a Savona ed esponente regionale e nazionale di FARE per Fermare il Declino. Il quale, ospite di Cristiano Bosco a Sotto Pressione su LiguriaWeb.tv, ha illustrato il progetto.

“L'Aeroporto di Albenga era la classica gallina dalle uova d'oro, in mano al gatto e la volpe”, ha affermato, laconico, Marson, il quale non vuole però fare nomi. “Perde esattamente il costo del suo personale, e a 500 metri di distanza c'è il deposito dell'azienda di trasporti. Sovrapponendo le due cose, il costo dell'aeroporto diventerebbe zero, perchè le persone che stanno in un deposito di autobus fanno esattamente le stesse cose che fanno le persone in un aeroporto: spostano mezzi, ci mettono la benzina dentro, e li caricano di persone o di cose. Se poi, si fosse riuscito a integrare lo scalo con l'azienda di trasporti e con il sistema turistico, si sarebbe avuta l'occasione di creare voli charter a costo zero, e di distribuire le persone sul territorio con gli autobus”.

L'ambizioso progetto, a detta dell'ex componente della Giunta guidata da Angelo Vaccarezza, sarebbe stato da lui lasciato sul tavolo della Provincia di Savona. “L'ho lasciato in Provincia quando me ne sono andato, c'è anche il progetto grafico del nuovo aeroporto, l'integrazione dei due servizi. Questo avrebbe permesso di coprire uno spazio di mercato che Alitalia non copre; non a caso, Vueling lo ha fatto ora a Genova, aprendo linee su Roma a basso costo. Era la differenza tra una provincia che vince e una che perde. Un territorio è attrattivo a una condizione: che la gente entri ed esca. I nostri politici, invece, sono convinti che il trasporto sia quello interno al territorio”.

Per l'esponente di FARE bisogna cambiare modo di pensare l'aeroporto ingauno. “Abbiamo a che fare con vecchi paradigmi e sbagliati modi di affrontare il problema. Quell'aeroporto non sarà mai un grande hub, ha una sua specificità che è legata al territorio, e nella capacità di metterlo a sistema con esso. Se lo si tratta come una cosa a sé stante, non si otterranno risultati. Serve una forma di interconnessione di risorse. Un modo diverso di ragionare”. E la privatizzazione, finalmente in arrivo? “La privatizzazione è semplicemente il prendere atto che chi lo ha gestito pubblicamente non è in grado di gestirlo. Se sarà in grado di far costruire la stazione di Albenga lì e non altrove, se sarà capace di trasferire gli autobus lì e non altrove, se la privatizzazione sarà in grado di far sì che gli albergatori della provincia si mettano a sistema per schedulare le loro presenze e trasportarle attraverso quegli aerei, allora un progetto potrà essere realizzato”.

Dunque, ci sarebbero le carte in regola per un rilancio della riviera. “La condizione di un territorio, affinché sia di successo, è che la gente vi possa entrare e uscire, che quindi sia attrattivo. Affinché le persone che pensano, che producono idee, che costruiscono, vengano in un territorio, come può essere il nostro, è necessario che vivano bene. Che ci si muova bene, che ci si mangi bene, che ci si stia bene, che ci siano belle scuole, validi ospedali. Insomma, tutto quello che, oggi, la Liguria non ha”, conclude Paolo Marson.


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