ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Politica | 13 aprile 2014, 15:17

Sanremo: Daniela Cassini "Non si può convocare il consiglio. La Legge non riconosce il Puc come un atto urgente"

"I poteri amministrativi si affievoliscono per evitare che scelte adottate in prossimità della scadenza dell'organo possano produrre effetti che vincolano nelle scelte discrezionali i nuovi titolari delle cariche amministrative" ha detto l'esponente d'opposizione.

Daniela Cassini

Daniela Cassini

Dura presa di posizione da parte della consigliera d'opposizione Daniela Cassini che contesta la possibile nuova convocazione dell'assise cittadina. Il consiglio, dopo la mancanza di numero legale avvenuta in settimana, sarebbe infatti in procinto di essere nuovamente convocato per la trattazione delle pratiche all'ordine del giorno, tra le quali anche il delicato tema del Puc.

"Nei 45 giorni prima delle elezioni, e cioè dallo scorso 10 aprile, l'attività del Consiglio Comunale è limitata all'adozione di atti urgenti ed improrogabili, come recita l'articolo 38 del Testo Unico Enti Locali - ha spiegato l'esponente d'opposizione - Oltre la legge, che è molto esplicita e chiara, anche successive sentenze (Consiglio di Stato, diversi Tar, pareri del Ministero dell'Interno e codici dell'Anci) hanno confermato questa posizione consolidata. Sono urgenti ed improrogabili quei provvedimenti che presentano come elementi costitutivi scadenze fissate improrogabilmente dalla legge o il cui ritardo comporterebbe un rilevante danno per l'amministrazione, provvedimenti che comunque devono essere adeguatamente motivati rispetto alla responsabilità che si assume lo stesso Consiglio Comunale".

"Non sono considerati urgenti ed improrogabili - sottolinea Daniela Cassini - gli atti di pianificazione urbanistica quali un piano strutturale, come il Puc, e le delibere di varianti al piano urbanistico vigente. E non vale neppure la proposta di deliberare in seconda convocazione dopo che è andata deserta una prima convocazione, avvenuta tra l'altro proprio nell'ultimo giorno valido il 9 aprile. La legge infatti decreta la limitazione a deliberare nei 45 giorni prima delle elezioni, indipendentemente dalla convocazione del Consiglio. L'attività decisionale è limitata per il principio generale, sancito da giurisprudenza, secondo cui i poteri amministrativi si affievoliscono per evitare che scelte adottate in prossimità della scadenza dell'organo possano produrre effetti che vincolano nelle scelte discrezionali i nuovi titolari delle cariche amministrative nonchè per prevenire ogni interferenza con il libero svolgimento della consultazione elettorale".

"Quindi, nel nostro caso dove l'Amministrazione si ostina oltre la legge a portare in approvazione pratiche determinanti per il futuro della città, come il Puc e varianti urbanistiche al Piano vigente, ogni atto deliberato può essere contrastato validamente da chiunque - ha concluso - Questo deve essere chiaro anche perchè alla fine è lo stesso Consiglio che, nell'eventualità deliberasse, è responsabile degli atti assunti. E' altrettanto chiaro che noi contrasteremo a tutti i livelli istituzionale ogni forma di forzatura lesiva della legge".

Federico Marchi

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