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Eventi | 13 aprile 2014, 19:07

Dolcedo: festa da incorniciare oggi tra uova da colorare, musica, giochi e tanto divertimento

Un evento promosso dalla rinnovata associazione 'U casô növu' che già nei mesi scorsi aveva organizzato il carnevale dei bambini e degli adulti riscuotendo un ottimo successo di pubblico

Dolcedo: festa da incorniciare oggi tra uova da colorare, musica, giochi e tanto divertimento

Un intero paese in festa tra mercatino dell'antiquariato e uova (naturali) da colorare per la gioia dei bambini. Quella andata in scena questo pomeriggio a Dolcedo, in Val Prino, è stata una festa da incorniciare con musica, giochi, ma soprattutto divertimento. Tutti in piazza Berti dove è andato in scena un laboratorio che ha rispolverato un'antica tradizionale locale ossia quella di colorare le naturali uova con erbe e fiori. Un evento promosso dalla rinnovata associazione 'U casô növu' che già nei mesi scorsi aveva organizzato il carnevale dei bambini e degli adulti riscuotendo un ottimo successo di pubblico.

"Una tradizione popolare che con grande impegno da parte di tutti - dice  Natalino Trincheri (nella foto) - questa associazione intende portare avanti per far scoprire anche a chi non conosce o conosce poco questo paese le sue bellezze e la sua gente. Tra l'altro l'associazione si è rinforzata grazie a nuove forze giovanili. Abbiamo ripreso l’attività con questa iniziativa che, grazie ad una bella giornata di sole, ha avuto un successo inaspettato". Durante il pomeriggio Natalino e i suoi collaboratori hanno spiegato ai bambini come utilizzare comuni erbe, come ortica e prezzemolo, o fiori come calendula e iris per decorare le bianche uova che così trasformate allieteranno la tavola pasquale. Natalino Trincheri è un grande appassionato di tradizioni locali e di dialetto. Ha spiegato che il verbo 'Grixiu(r)ô', letteralmente 'variegare' si utilizza per quest’arte di tingere le uova, variegare nel colore, ma anche per indicare il particolare canto primaverile di certi uccelli (tordo, tordela,fringuello) che si contrappone al prosaico cinguettio del resto dell’anno e che quindi rappresenta il variegare nel canto 'gorgheggiare'. Pierangela, erborista, che ha dimostrato in questi anni il suo amore per Dolcedo, attraverso l’organizzazione di tante iniziative culturali e di salvaguardia del territorio, farà un cenno anche alle proprietà curative delle erbe utilizzate.

"Si tratta di una tradizione fa parte di un’usanza ben radicata, che vedeva preparare con attenzione ed amore queste uova da genitori e nonni che le portavano sulla tavola della festa, ma era consuetudine che anche il padrino e la madrina ne preparassero un cestinetto per il proprio figlioccio. Sicuramente l’uso di erbe e fiori per estrarne colori e tinture si perde nella notte dei tempi, quando l’uomo ha scoperto attraverso l’osservazione, che poteva servirsi del colore per disegnare, tingere le pelle e le fibre, colorare particolari manufatti. Il mondo degli uccelli, di cui solo il maschio sfoggia un abito particolarmente vistoso, è in contrapposizione con quello degli umani dove è la femmina che ambisce a vestiti più appariscenti: per esaudire i suoi desideri  la fantasia dei tessitori  ha da sempre cercato nel mondo naturale nuovi pigmenti", aggiunge Natalino.

Ad allietare la giornata è stata la presenza di Paolo Lizzadro un artista di strada che ha fatto ballare, cantare e divertire praticamente tutto il paese. 

Giorgio Dolcetti

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