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Politica | 28 maggio 2013, 15:11

Casinò di Sanremo: Direzione Territoriale del Lavoro disponibile a discutere di licenziamenti collettivi

La mancanza di tempo rischia di amplificare i difetti di tutte le soluzioni rischiando di impedire strade alternative alla procedure licenziamenti collettivi attivata da Casino Spa il 24 aprile scorso.

Casinò di Sanremo: Direzione Territoriale del Lavoro disponibile a discutere di licenziamenti collettivi

I problemi ci sono e non vanno nascosti sotto il tappeto e, se la fortissima indecisione ha nascosto la mancanza di soluzioni alternative le difficoltà restano gravissime e la strada si sta rivelando piena di insidie. La mancanza di tempo rischia di amplificare i difetti di tutte le soluzioni rischiando di impedire strade alternative alla procedure licenziamenti collettivi attivata da Casino Spa il 24 aprile scorso.

Questa la situazione della casa da gioco sanremese al centro dell'attenzione e impegnata tra oggi e domani nella ricerca di una soluzione dei suoi problemi. Questa sera l'azienda di corso Inglesi sarà il centro focale della discussione nella seduta del consiglio comunale,domani ennesimo incontro tra Cda e organizzazioni sindacali ancora distanti dal trovare un percorso comune per evitare i licenziamenti. Intanto, proprio su questo argomento è di queste ore la notizia che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tramite la Direzione Territoriale del Lavoro (dipartimento Politiche del Lavoro) di Imperia, a seguito della richiesta da parte di Casino SpA di attivazione le procedure riferite agli art. 4 e 24 della Legge 223/1991 (licenziamenti collettivi) e, anche alla luce di notizie stampa sulla trattativa, si è dichiarato pronto ad intervenire nell'ambito delle attività istituzionali di stretta competenza,nel caso di esito infruttuoso della contrattazione.

Qualche giorno fa l'ufficio personale della casa da gioco ha contattato una ventina di dipendenti. Motivo: chiedere se erano ancora intenzionati ad utilizzare l'ombrello' dell'incentivo all'esodo per lasciare l'azienda nonostante la diminuzione di circa il 40 per cento l'importo concordato esattamente un anno prima. Questo particolare,ovvero il parametro nettamente inferiore,pare abbia messo in moto meccanismi di ripensamento in molti lavoratori e di conseguenza non abbia sortito l'effetto desiderato dall'azienda (oltre un milione di risparmio). In buona sostanza la dirigenza,per abbattere in maniera tangibile i costi del personale si augurava un numero di esodati in termini ben superiori agli attuali 7/8. Questo dato, aggiunto allo strappo dello Snalc,induce a riflettere bene prima di agire,perchè ciò cambia radicalmente lo scenario e di conseguenza di dovranno affrontare problemi economici completamenti diversi,una soluzione da trovare non semplice. In più un'altra domanda è d'obbligo tra gli addetti ai lavori,se non si trova un accordo,quanto durerà il Casinò prima di collassare?

La consapevolezza che alla lunga i dipendenti,per evitare i licenziamenti,dovranno cedere a tagli consistenti degli stipendi, e il compito di come usare la mannaia (accordo interno o contratto di solidarietà) spetterà ai sindacati. Sull'argomento è certamente necessario fare delle scelte,date le scarse risorse, il cammino per arrivare ad una possibile intesa è lungo. La trattativa non procede in modo lineare e nessuno tra gli 'esperti' ha la soluzione anzi le opinioni sono sempre più divergenti,di stallo, si ha l'impressione che si sia alla ricerca di una soluzione a prescindere mentre occorrerebbe una strategia complessiva che aiuti ad uscire da una crisi economica senza precedenti.

Carlo Alessi

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