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Al Direttore | 29 giugno 2012, 09:14

Sanremo: 'esuberi' all'Istituto 'Colombo', la protesta dei genitori che dovrebbero scegliere altre scuole

Sanremo: 'esuberi' all'Istituto 'Colombo', la protesta dei genitori che dovrebbero scegliere altre scuole

Alcuni genitori di ragazzi che, usciti dalle Medie si erano iscritti alla scuola tecnica 'Colombo' di Sanremo, ci hanno scritto il loro sdegn dopo essere stati contattati dalla direzione della stessa scuola che, per una serie di 'esuberi', ha chiesto loro di trovare altre scuole:

"Assieme ad altri genitori siamo stati contattati dalla segreteria dell'Istituto Colombo che ci comunica, causa esubero (?) alunni che i nostri figli, usciti dalla scuola media, non troveranno posto nel corso ex ragioneria nè a Sanremo nè a Taggia e, quindi, ci invitano a scegliere, assieme ai nostri figli, altri indirizzi. Ma uno che vuole fare una scuola tecnica può cambiare improvvisamente i propri piani? E quali altri posti sono liberi visto che le varie segreterie non assicurano l'iscrizione ai loro istituti? E poi si parla di scuola dell'obbligo, almeno sino al biennio. Sarà lo stato quindi a decidere in quale scuola i nostri figli dovranno andare? La storia insegna: questo metodo lo usava la ex DDR, imponendosi di fatto sulla libertà di scelta dell'istruzione, che come tutti sappiamo condizionerà pesantemente il futuro dei nostri figli e comunque, su larga scala di questa Nazione. Sembra pertanto che a fronte di una grande richiesta non si apriranno nuove sezioni, ma pare su indirizzo del Sig. Provveditore di Imperia, si tenderà a malapena mantenere ciò che attualmente esiste, forse in virtù del fatto che non si possa spendere. Quindi a casa i figli assieme a precari e professori, che mancando nuove classi diventeranno forse esuberati? No, noi non staremo a guardare, abbiamo intenzione di costituirci in comitati e, se del caso, intraprendere azioni legali perchè noi riteniamo che se la scuola è dell'obbligo debba essere garantita in tutta Italia nelle stesse forme, anche in posti periferici come la nostra città. Ci auguriamo una risoluzione che possa mettere tutti d'accordo, ma noi siamo pronti a difendere i diritti dei nostri figli, stufi di un sistema che non tenga più conto dell'interesse pubblico, che è quello di formare cittadini che un domani saranno lavoratori e quindi contribuenti. Lo Stato (Regione, Provincia, Comune) ci stà dissanguando lentamente, paghiamo tasse e contributi su tutto, ma non è creando disoccupazione che risaneremo il bilancio, non è sfiduciando i giovani che andremo a creare un futuro a questo Paese: l'Italia non può più essere considerata un'azienda, è ora di pensarlo... noi siamo l'Italia!"

Carlo Alessi

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