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Al Direttore | 19 settembre 2011, 21:49

Sanremo: il ricordo particolare e curioso di Pepi Morgia da parte di un nostro lettore

Sanremo: il ricordo particolare e curioso di Pepi Morgia da parte di un nostro lettore

Un nostro lettore, Mauro Laura, ci ha scritto per ricordare Pepi Morgia in un episodio di qualche anno fa:

"Qualche anno fa, in una sera estiva, mi trovavo a Bajardo. In quei giorni si stava svolgendo l’annuale manifestazione dedicata ai Druidi, il 'Druwid fest'. Sul piazzale circostante la chiesa distrutta dal terremoto del 1887 si stava esibendo un gruppo folcloristico di 'ispirazione celtica'. Io con due amici, assistendo allo spettacolo, non ne eravamo molto affascinati. Anzi fortemente critici. Insomma delusi dal gruppo sul palcoscenico. In particolare un mio amico fece critiche pesanti rispetto alle loro qualità artistiche. Era molto buio, favorendo la suggestione del momento. Io, devo riconoscere un po’ risentito da un giudizio che ritenevo duro, gli risposi che il direttore artistico era lo stesso che aveva la completa organizzazione e responsabilità del programma artistico del comune (Sanremo) di cui lui era, ed è, dipendente con qualifica molto alta. Il mio amico non cambiò opinione anzi ribadì con forza che, in questo caso, Pepi Morgia aveva 'cannato'. Volgendomi distrattamente scoprii che l’incriminato era a due passi da noi. Mi sentii in imbarazzo specie quando Morgia, evidentemente sentendoci, si avvicinò a noi. Ma, sorprendentemente si dichiarò anch’esso deluso dal gruppo e disse 'Sì, ho cannato. Li avevo sentiti e mi erano piaciuti, mi avevano garantito uno spettacolo molto migliore di quello che stanno offrendo stasera'. Rimanemmo tutti spiazzati ed imbarazzati. Chiese scusa per l’errore e si allontanò. Ho aspettato anni per raccontare questo piccolo episodio. Non mi piaceva parlarne quando poteva essere una vicenda mal interpretabile. Oggi Morgia è morto. Non mi importa parlare del suo valore professionale. Non ne ho né le competenze né ormai ne varrebbe la pena. Volevo solo, dopo anni, sottolineare il suo atteggiamento davvero poco vanitoso. A quei tre tizi (io ed i miei due amici) poteva mostrare sufficienza, indifferenza o anche contrastare, con la sua esperienza e 'autorità' indiscutibile, il nostro evidente dilettantesco giudizio. Non lo ha fatto. Si è scusato. Non è né comune né facile mai per nessuno. Tanto più quando si è acclamati come era ed è lui. Chiedere scusa e riconoscere lo sbaglio anche a tre tizi qualsiasi. Solo chi ha grande capacità di mettersi in discussione. Solo chi non ha nulla da dimostrare. Volevo dargliene atto in questo giorno".

Carlo Alessi

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